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venerdì 7 dicembre 2007
La Binetti fuori dal Pd
Questo perché la fiducia veniva richiesta sul decreto sicurezza (molto discutibile e sicuramente non di sinistra, credo che si sia già fatto un sacrificio estremo nel votarlo, ma era in gioco il governo) dove si fa anche richiamo all'art.13 del trattato di Amsterdam già ratificato dal Parlamento e quindi di per sé applicabile a prescindere dall'approvazione del Parlamento. Il motivo del contendere è dato dal contenuto di questo articolo che disciplina i provvedimenti per le discriminazioni ""fondate sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali". Ma evidentemente Binetti e i teodem ritengono così importante che la discriminazione basata sulle tendenze sessuali sia garantita dalle legge (almeno nella Santa Italia) tanto da far cadere il governo sostenuto dal loro partito a spada tratta. Oppure semplicemente vogliono lanciare dei segnali. Sintomatico che questo avvenga proprio quando si inizia a parlare nuovamente di unioni civili nei vari comuni e in Parlamento con il nuovo progetto di legge denominato stavolta Cus.
La mia posizione personale è a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso perché ho una concezione veramente laica dello Stato e di rimando ho una concezione laica del matrimonio. Per il diritto civile il matrimonio non è finalizzato alla procreazione come per il diritto canonico ma è un mero negozio giuridico tra due persone (non sono neanche sicuro che nel codice civile sia chiaramente espresso che debba essere tra uomo e donna). Quindi se è vero che la Costituzione garantisce che "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali" e che
"è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana" come recita l'art.3, allora mi sembra abbastanza coerente riconoscere anche a chi ha tendenze sessuali diverse da quelle della maggioranza la possibilità di stringere un accordo tramite questo negozio. Ma credo molto anche nella democrazia, nel dialogo, nella concertazione quindi bisogna anche essere flessibili e cercare di arrivare a un punto di incontro con coloro che non condividono questo punto di vista soprattutto se ci devi governare insieme. Così i matrimoni sono diventati Pacs nel programma elettorale ma non andavano bene, poi son diventati Dico, ma ancora non andavano bene, ora sono Cus ma non vanno bene lo stesso. Ogni volta che si parla di legiferare a proposito basta un brusio dal Vaticano perché blocchi tutto e alcuni parlamentari si giustificano dicendo che non è una priorità.
martedì 4 dicembre 2007
La riforma tv necessaria
- l' obbligo per le tv private di pagare le frequenze che sono di proprietà dello Stato. I proventi servirebbero a finanziare la tv pubblica e il canone verrebbe abolito. I privati pagano solo in base ai profitti e la Rai non avrebbe bisogno di pubblicità, almeno non in tutte le sue tre reti.
- formalizzare la lottizzazione della tv pubblica. Visto che è impossibile evitarla, allora due canali vengano apertamente affidati alla maggioranza di governo e uno all'opposizione con consigli di amministrazione e bilanci differenti.
Infine la critica spietata alla televisione odierna che parla solo di delitti caserecci perché ha paura di raccontare i fatti che dispiacciono a qualcuno.
Personalmente credo che liberalizzare il sistema televisivo, che ad oggi è ancora il principale e più popolare mezzo di comunicazione, sia fondamentale per garantire la sostanza della democrazia. Quando il governo controlla l'informazione la democrazia è monca. Lo stesso Biagi parlava della Rai come di una televisione non di Stato ma governativa. Credo non ci sia mai stata come oggi una situazione favorevole per la riforma radiotelevisiva ora che Fini dice di avere "le mani libere su giustizia e tv" e con Casini, strenuo difensore della "par condicio", sensibile al problema. Valuto positiva anche la scelta di Follini come responsabile informazione del PD, perché con la sua esperienza dall'altra parte della barricata potrà sviluppare convergenze favorevoli e conosce bene il nemico che ha combattuto anche da suo alleato. Le proposte di Sartori credo siano ottime basi di partenza, elaborate da un profondo conoscitore degli istituti democratici.
Il recente scandalo Rai-set non mi ha sorpreso e come me non ha sorpreso Sartori e milioni di italiani. Già da tempo ho rifiutato la televisione come mezzo informativo e mi sentivo a posto e libero così, ma una recente esperienza mi ha fatto riflettere sugli effetti della televisione. Infatti solo il 9 settembre del 2007 ho potuto seguire su Raitre una ricostruzione dettagliata e documentata sul G8 di Genova. Fino ad allora ero poco interessato all'argomento ma da quel giorno ho iniziato a documentarmi sempre di più. Per sei lunghi anni ho vissuto nel buio, disinformato sull'argomento. Se la televisione può avere questo effetto su di me, che non la seguo e cerco altri canali di informazione che effetto ha o potrebbe avere su tante altre persone che si informano unicamente tramite di essa?
sabato 1 dicembre 2007
Caro disoccupato, non mollare

Pubblico una lettera apparsa sull'Unione Sarda del 23-11-2007 e scritta dal mio compagno di sezione Elio Contini, maestro del lavoro della Repubblica.
Lettera di un maestro del lavoro a un “bamboccione forzato”
CARO DISOCCUPATO, NON MOLLARE LOTTANDO RIUSCIRAI A FARTI STRADA
Elio Contini - Quartu Sant’Elena
Farsi strada nella vita con le proprie capacità non è mai stato facile:
Forse la differenza è che per secoli ha regnato la retorica (consolatoria) della fatica; invece oggi i ragazzi crescono bombardati da immagini stereotipe del successo raggiunto, mentre si tace sui sacrifici che questo comporta. Lei parla con la saggezza dell’esperienza e l’affetto del padre. Molti si uniranno volentieri alle sue esortazioni e ai suoi auguri. Forza ragazzi!! DANIELA PINNA