
La prima riunione è dedicata alle elezioni universitarie tenute recentemente. Tanti ragazzi che fanno analisi, criticano, fanno autocritica e sottolineano l'importanza di aver lavorato insieme al servizio di un progetto. Che importa aver perso? L'importante è aver partecipato e averci creduto. Son le cose che mi insegnavano quando giocavo a calcio da bambino e che consideravo ormai delle pie illusioni. Partecipazione, passione, fede, ragione. Qualcosa che rende l'uomo diverso dalle bestie.
Il giorno dopo si discute invece che strada deve intraprendere SG. Bisogna stabilire che linea adottare rispetto ai progetti di PD e SD. L' aria è tesa e si cerca di evitare un argomento che inevitabilmente ci dividerà. Come altri sostengo l'idea che Sg, essendo un organizzazione che fa parte del partito, non può stare a guardare, non può aspettare, deve anzi assumere un ruolo determinante nelle formazione del nuovo partito, deve cogliere cinicamente tutte le opportunità che gli vengono offerte, deve essere promotore del rinnovamento. I compagni della Mussi sono indecisi e non sanno da che parte stare. Prendono tempo perchè non credono in noi e nel nostro progetto ma non ci vogliono lasciare. Soffrono e noi soffriamo con loro. Dopo anni di militanza comune all'interno della stessa organizzazione é difficile lasciarsi e dover accettare il fatto che insieme non si può più stare, ancora più difficile per chi ha portato avanti con coerenza la propria idea, è tornare indietro sui propri passi, quindi la decisione non è facile. La discussione è viva, franca, accesa, sentita e sincera. Qualcuno minaccia di andarsene già domani ma non ce la farà. Conclude la segretaria che non riesce a trattenere le lacrime: è la rappresentazione perfetta dello stato d'animo di un partito.
Il giorno dopo si discute invece che strada deve intraprendere SG. Bisogna stabilire che linea adottare rispetto ai progetti di PD e SD. L' aria è tesa e si cerca di evitare un argomento che inevitabilmente ci dividerà. Come altri sostengo l'idea che Sg, essendo un organizzazione che fa parte del partito, non può stare a guardare, non può aspettare, deve anzi assumere un ruolo determinante nelle formazione del nuovo partito, deve cogliere cinicamente tutte le opportunità che gli vengono offerte, deve essere promotore del rinnovamento. I compagni della Mussi sono indecisi e non sanno da che parte stare. Prendono tempo perchè non credono in noi e nel nostro progetto ma non ci vogliono lasciare. Soffrono e noi soffriamo con loro. Dopo anni di militanza comune all'interno della stessa organizzazione é difficile lasciarsi e dover accettare il fatto che insieme non si può più stare, ancora più difficile per chi ha portato avanti con coerenza la propria idea, è tornare indietro sui propri passi, quindi la decisione non è facile. La discussione è viva, franca, accesa, sentita e sincera. Qualcuno minaccia di andarsene già domani ma non ce la farà. Conclude la segretaria che non riesce a trattenere le lacrime: è la rappresentazione perfetta dello stato d'animo di un partito.
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