domenica 4 maggio 2014

Quando al massimo si cantava "chi non salta milanista/juventino é"

Una cosa che mi stupisce degli ultras, avendo frequentato la curva, è che molti di loro non hanno mai calcato un campo di calcio. Quello vero, dove si respira l'aria di terra battuta, dove si indossano i colori di una squadra, dove si sottosta alle regole e all'autorità di un arbitro. E se si fa i prepotenti si viene cacciati dal campo. E nella quasi totalità dei casi l'idiota sei tu, per la tua squadra, per i tuoi avversari e per te stesso.

Nel rettangolo di gioco si impara a vincere insieme, si impara a darsi una mano, si impara a considerare sé stessi l'anello di una catena. Ma soprattutto si impara ad accettare il risultato del campo, ad accettare la sconfitta, a rispettare i propri avversari e a considerarli parte fondamentale del divertimento e della gioia di questo sport. Grazie a loro puoi misurare te stesso e puoi porti delle sfide. Per questo ho imparato negli anni a ringraziare i miei avversari prima e dopo una partita. Manca cultura sportiva nei nostri stadi. Troppo calcio in tv, troppo poco sport praticato

Negli anni le cose sono andate peggiorando. Ricordo quando mio padre mi portava allo stadio. Si inneggiava alla squadra e ai giocatori in una festa di colori, di sciarpe e di bandiere. Anche fumogeni. Il massimo dello sberleffo dell'avversario era "chi non salta milanista/juventino é" e tutti a saltellare, si faceva la ola oppure si cantava sotto la pioggia "o portiere, portiere bagnato, la tua porta Paolino ha bucato".


Oggi invece negli stadi si canta "onore ai diffidati", "stampa isolana, figli di puttana" "chi non salta è uno sbirro" "Pisanu/Maroni/Zedda pezzo di merda" etc. Non si insultano più neanche gli avversari, ma le istituzioni in un calderone di inciviltà. E allo stadio ci sono sempre meno spettatori. Poi guardi una partita del campionato inglese, tedesco o spagnolo e lo stadio è pieno, lo spettacolo in campo migliore, i tifosi appassionati ma composti.

Quello che c'è nelle nostre curve non è passione per lo sport. Bisogna costruire cultura sportiva.