domenica 26 agosto 2007

I vantaggi del riscaldamento globale


Si parla spesso degli svantaggi a cui ci porta il cambiamento climatico ma poco si parla dei vantaggi che potrebbe portare(soprattutto per i governi delle multinazionali). A proposito c'è un interessante articolo sull' Espresso di questa settimana.
Lo scioglimento dei ghiacciai del Polo Artico porterebbero infatti alla luce tonnellate di risorse energetiche: gas metano e altri combustibili fossili. Si sa che la natura ha senso dell'ironia, così proprio gli agenti responsabili del riscaldamento globale trovano nuova linfa grazie ai loro effetti sul clima e potranno rilasciare nuova anidride carbonica nella bioatmosfera. Inevitabilmente il controllo di queste materie prime in un territorio privo di autorità statale fa gola a parecchi. Canada, Norvegia, ma soprattutto Russia e Stati Uniti già si fanno la guerra per conquistare posizione vantaggiose. Ovviamente il peso militare di queste forze sarà determinante, indi lo scontro sarà soprattutto tra Russia e Stati Uniti mentre Canada e Norvegia non avranno alternativa che stare a guardare o appoggiare uno dei due contendenti. Tutto ciò servirebbe a spiegare il nuovo braccio di ferro tra le due superpotenze e il rifiuto di ratificare il protocollo di Kyoto da parte degli Stati Uniti. L'autore dell' articolo, Jeremy Rifkin, ritiene infatti che la regione artica potrebbe contenere fino a un quarto delle riserve mondiali di gas e petrolio per un business stratosferico. Per non parlare poi del fatto che un clima più mite nell'Artico aprirebbe nuove vie di comunicazione tra l'Europa e l'Asia, tra il Nordamerica e l'Eurasia. In una situazione del genere difficile che gli interessi ambientali prevalgano su quelli economici, che gli interessi dei popoli prevalgano su quelli dei governi delle multinazionali e ancor più difficile che siano le Nazioni Unite a risolvere la questione geopolitica determinata dall'assenza di un potere governativo nell' Artico. I cambiamenti climatici aprono così nuovi scenari nella politica internazionale a danno degli sforzi che si fanno da sempre per le tematiche ambientali. Ma ciò che l' Espresso non dice in relazione a tutto ciò è che lo scioglimento dei ghiacciai bloccherebbe la circolazione delle correnti oceaniche togliendo così all'Europa l'afflusso della calda corrente del Golfo con il rischio di una nuova glaciazione, cosa già successa in passato.
Insomma, prepariamoci a seguire con attenzione l'evolversi della vicenda, ne va del nostro futuro. La verità di Al Gore è sempre più scomoda.




venerdì 24 agosto 2007

L'accusa più ridicola sul PD

Una delle accuse più ridicole che sento ripetere dentro Kilombo nei confronti del Pd è quella sulla sua mancanza di identità e sull'azzeramento delle identità che furono. Come se un partito fosse una comunità o una nazione. Un partito non si pone come obiettivo quello di dare un senso di appartenenza a chi lo vota o chi vi partecipa, ma ha l' obiettivo primario e unico di porsi da intermediario tra la cittadinanza e le istituzioni e farsi interprete di volta in volta delle esigenze e delle richieste che gli pervengono. Questo è ciò che dovrebbe fare un partito in una democrazia compiuta e non diventare una struttura oligarchica che si richiama a vessilli e miti del passato per conservare le proprie rendite di potere.
Questa idea di identità legata a un partito viene dal Manifesto di Marx, dove l'economista tedesco invitava la classe operaia ad acquistare una coscienza di classe e a lottare per l'eguaglianza sociale. Nacque così il mito della classe operaia, ma era il 1848 e sono passati centosessant'anni. Marx fotografava sapientemente la società in cui viveva e invitava la classe operaia a muoversi per superare la società di classe, per andare oltre e con il suo invito ad acquistare una coscienza di classe invitava di fatto milioni di persone abituate a vivere alla mercé dei padroni, ad acquistare una coscienza politica, ad essere animali sociali. Che senso ha in una società che viaggia verso il multiculturalismo, verso l'internazionalizzazione dei mercati e delle istituzioni, della culture e delle comunicazioni, credere ancora nella utilità di divisioni basate unicamente sui miti che furono? E' giusto avere un ideale di società verso cui tendere, ma è sbagliato arroccarsi su posizioni ideologiche, prive di idealismo e di concretezza politica, semplicemente perché non si ha il coraggio di volgere lo sguardo verso il futuro.

martedì 14 agosto 2007

Polemica internazionale a cavallo di Ferragosto

A cavallo di Ferragosto scoppia la polemica internazionale. Le recenti dichiarazioni di Prodi e di D'Alema su Hamas hanno scatenato un putiferio e acceso lo scontro con l'opposizione. Gli israeliani si dicono preoccupati di questo cambiamento di rotta mentre Hamas si rallegra e gli Stati Uniti tacciono. Il Parlamento britannico approva questa linea.
Il problema del Medioriente non è di facile soluzione, nessuno può dire con certezza quale sia la gestione migliore. I metodi di lotta di Hamas e dei palestinesi vengono contestati e considerati illegittimi ma nessuno mette in dubbio la legittimità loro causa: la creazione di un benedetto Stato palestinese(...e se è vero che in amore e in guerra tutto è permesso...). Negli anni '80 del diciannovesimo secolo gli ebrei cominciarono ad affluire in Palestina avallati dal governo del Regno Unito che allora amministrava il Medioriente, per la creazione di un altro benedetto Stato: Israele. Nonostante i vari movimenti arabi di protesta, all'indomani della Seconda Guerra Mondiale nasce Israele con una risoluzione dell'Onu che prevede la creazione anche di uno Stato palestinese con tante piccole macchie di terra inserite nel territorio israeliano. Soluzione che non piace agli arabi e nascono i primi conflitti che porteranno alle due guerre arabo-israeliane, all'occupazione della penisola del Sinai, delle alture del Golan e della Cisgiordania. Quindi le due Intifade e le due guerre in Iraq.
Si dice sempre di volere la pace ma per farlo è necessario prendere atto delle realtà più rappresentative che esistono sul territorio e aprire un dialogo con loro. Sin dall'inizio di questa storia il mondo arabo è sempre stato tenuto fuori da decisioni che lo riguardavano e ha dovuto subirle. Trattato come un popolo inferiore ha sviluppato nei decenni una rabbia che è sfociata in varie forme di conflitto. Oggi si chiede di ignorare Hamas perché è un organizzazione terroristica ma ci si dimentica del grande consenso popolare che incontra tra i palestinesi. L'Occidente va in giro ad "esportare" la democrazia però non ne accetta i risultati ma soprattutto non rispetta la volontà e le esigenze di un popolo. Ci si dimentica che Israele viola da ormai cinquant'anni la risoluzione 181 delle Nazioni Unite, ci si dimentica che Israele domina militarmente il Medioriente grazie alle armi fornite gentilmente dagli Stati Uniti che ogni volta protegge Israele dalle sanzioni del Consiglio di Sicurezza esercitando il suo diritto di veto. Ci si dimentica che Hamas e i palestinesi non fanno terrorismo ma fanno guerra e la fanno con i mezzi che hanno a disposizione, fanno di necessità virtù. Ma noi ragionando da popolo eletto crediamo di essere sempre nel giusto e di avere diritto di fare quello che vogliamo e come vogliamo mentre chi è diverso da noi deve adeguarsi e subire. Arriviamo al punto di pretendere di decidere chi rappresenta i palestinesi e con chi dobbiamo (o meglio dire vogliamo) trattare. L'interlocutore non si può scegliere.
E' una mentalità intollerante e monoteista (opposta al "relativismo culturale") che genera inevitabilmente conflitti.

domenica 12 agosto 2007

La battaglia interna al Pd

In questi giorni gli amici della Margherita se le danno di santa ragione e si scambiano accuse reciproche. Rutelliani contro democratici, democratici contro popolari ma soprattuto popolari contro rutelliani che fino ad oggi avevano gestito il partito in condominio e oggi si scornano per presentarsi come la faccia dialogante (e quindi "beneficiante") con i Ds. Forse gli amici margheritini erano poco abituati a confrontarsi democraticamente; il congresso è passato apparentemente senza nessuno scontro interno ma in realtà la mozione unica ha raccolto un consenso poco più che maggioritario e difficile è sapere i risultati ufficiali.
In tutto ciò devo dire che i Ds appaiono più preparati allo "scontro". Al recente congresso ha perso dolorosamente una parte del partito (mozione Mussi) ma come sempre avviene in politica lo scontro li ha resi più uniti e forti. Si è articolata anche una terza mozione(Angius) critica verso questo procedimento e presenterà una sua lista alle primarie: A sinistra per Veltroni. Tenterà di tenere il Pd ancorato ai valori dell'internazionale socialista e di farne soprattutto un partito laico: impresa difficile ma non impossibile ed è bello che qualcuno ci provi. Inoltre potrebbe riuscire nell'impresa di recuperare altri elementi fuoriusciti dal Pd e confluiti in Sinistra Democratica. Guarda inoltre con attenzione a tuta quella sinistra che oggi sta fuori dal Pd ma che potrebbe farne parte perché anche loro furono fondatori del progetto Ulivo(Sdi e Idv in primo luogo). Giovanna Melandri invece presenta una sua lista che richiama ai valori dell'ambiente e del sapere, che punta sui giovani e le donne. Nel mentre l'apparato dirigente dopo avere preconfezionato l'elezione di Veltroni prepara insieme alla Margherita(soprattutto in collaborazione con gli ex-popolari, ecco il motivo del contendere) una lista unitaria, non si sa bene su quale piattaforma politica. Ma la bellezza di tutto ciò è che nei Ds tutto avviene alla luce del sole e con incoraggiamenti reciproci. Ecco cosa dovrebbero fare rutelliani e parisiani: presentare liste alternative e magari sostenere i Bindi e i Letta invece che Veltroni.
Si preparano poi le liste outsider come quella de iMille, degli ecodem e dei consumatori che di sicuro daranno battaglia.
Parallelamente allo scontro sulle liste c'è anche lo scontro tra i candidati alla segreteria nazionale. Giustamente Bindi e Letta criticano l'unanimismo con cui è stata proposta la candidatura Veltroni che pare destinata a vincere, ma proprio perché le loro candidature nascono col proposito di mettere in discussione questo procedimenti burocratici dovrebbero insistere sui temi fondamentali della politica italiana e proporre una programma all'altezza di quello di Veltroni (che ad oggi appare ancora il più completo) e non porla invece come una questione di apparato.

mercoledì 8 agosto 2007

Re: comunicazioni dalla redazione

Proprio oggi mi è giunta una bella letterina da parte della Redazione che mi invita ad evitare alcune cose. La pubblico qui insieme alla mia risposta nella speranza di stimolare la discussione all'interno di Kilombo:
Ci è giunta una segnalazione riguardante uno dei vostri ultimi post, dal titolo "Due paroline su Kilombo". Premettiamo che non contestiamo il contenuto del post, ma siamo costretti a chiedervi, per il futuro, di togliere i riferimenti a blog altrui, visto che le accuse rivolte loro sono del tutto infondate. Può non piacervi la regola che chi ha un blog collettivo possa postare due contributi al giorno, ma vogliamo ricordarvi che, al momento dell'iscrizione, avete dichiarato di aver preso visione e accettato le regole contenute nella carta di Kilombo. La nostra opinione è che possono anche essere tollerati errori di questa natura, su cui in ogni caso interveniamo, senza che questi fatti diventino oggetto di contenzioso, tra blogger, che coinvolgano Kilombo. Ci auguriamo che lo spirito della comunità sia quello di presupporre, sempre, la buona fede da parte di tutti.
Redazione Kilombo
Ecco la mia risposta:
Cara Redazione di Kilombo,come amministratore del blog e autore del post da te citato mi assumo la responsabilità dei contenuti di cui parlate. Non credo che le mie accuse siano infondate visto che la stessa Redazione afferma che alcuni blog possono metapostare due volte al giorno, quindi ammette non solo che ciò avviene ma anzi è anche lecito. La mia "accusa" non è dovuta a qualcosa di personale ma è semplicemente un tentativo di sollevare una questione ossia contestare l'opportunità di questa norma e benchè l' abbia accettata implicitamente aderendo a Kilombo credo che sempre la stessa carta mi autorizzi a proporre modifiche e ad avanzare critiche.Perché alcuni blog possono postare due volte? Perché sono collettivi. Anche questo Blog potrebbe essere considerato collettivo visto che ci sono più autori, ma chi stabilisce quale blog è collettivo e quale no? come lo si determina? su quali basi? Non c'è nulla nella carta a proposito. Per quale motivo poi non si possono fare riferimenti a blog altrui? C'è forse un articolo della carta che lo vieta? In nessun caso ho offeso nessuno con termini ingiuriosi e ho solo fatto allusioni e avanzato questioni concrete sulla validità delle norme della carta: non dico che nel metapostare due volte al giorno si violi la carta ma semplicemente non se ne segue lo spirito.
Stefano

A questo punto invito chiunque di voi Kilombiani fosse interessato a modificare l'art. 3 della carta nella frase in cui si afferma che chi possiede un blog collettivo possa metapostare due volte al giorno a contattarmi. Per proporre una modifica è infatti necessaria la proposta di almeno un 5% dei Kilombiani.

sabato 4 agosto 2007

Sinistra LiberalSocialista aderisce al PD e fuoriesce dallo Sdi

In tanti lo criticano e in tanti sottolineano le fuoriuscite, però il PD piace e mi piace ricordare chi è uscito dal suo partito per far parte di questo progetto: Ottaviano Del Turco per primo, una parte dei Verdi(ecodem) poi, quindi Pannella e Di Pietro che si candidano a segretari e anche la Sinistra Liberalsocialista fuoriesce dallo Sdi in contrapposizione al segretario Boselli ed entra nel PD. Ecco il testo:


La proposta di un rilancio della Rosa nel Pugno non passò tempo fa nell’Esecutivo dello SDI nè nella Direzione della RNP nonostante il nostro sforzo nella prospettiva di aprire contestualmente con DS e Margherita un immediato confronto per il Partito Democratico. Nulla di questo è avvenuto ed il quadro si è complicato per le numerose scissioni a sinistra nell’ipotetico contenitore che si doveva richiamare al PSE e per la nascita di miriadi di sigle e di Costituenti che finalmente si richiamano al LiberalSocialismo, in quanto nessuno ad oggi ha definito una piattaforma organica. Abbiamo aspettato e sperato sin ad ora che la nuova Costituente Socialista e tutta la Rosa del Pugno ( e non solo Marco Pannela nella sua felice provocatoria intuizione di questi giorni) capissero la necessità di partecipare in massa alla formazione ed alla guida per lo meno ideologica del Partito Democratico, ma invano purtroppo. Per cui giunti a questo punto, a pochi giorni dell’inizio del processo, pensiamo che l’unico contenitore in grado di rappresentare la vastissima area liberalsocialista largamente maggioritaria nel Paese sia il nascente Partito Democratico cui noi oggi aderiamo per poterci finalmente concentrare sui contenuti e sul da farsi concreto. Ci auguriamo di essere seguiti da tutta la minoranza SDI riunitasi nell’Alleanza Riformista con cui abbiamo firmato i distinguo da Boselli negli ultimi mesi. Solo dalla sintesi di istanze liberali ed istanze socialiste può emergere una organica piattaforma LiberalSocialista o Socialista Liberal, su cui tutti dovrebbero aprirsi ai confronti più ampi. Pensiamo sia quindi utile non dimenticare la ragione ultima dell’operare politico che dovrebbe tendere al bene del Paese , specie in questo momento di gravi difficoltà nell’economia, nello sviluppo industriale , nei rapporti internazionali fra stati e fra religioni ( che ci riportano alle crociate di parecchi secoli fa) , nel livello di occupazione e sottoccupazione e nel’esaurimento delle risorse energetiche. La risposta possibile è una combinazione di liberalismo e di socialismo, di cui il LiberalSocialismo è la sintesi che rappresenta un contributo nazionale non più elitario ma oramai di massa e potrebbe essere il collante di una riorganizzazione della sinistra di governo anche se in molti non ne hanno ancora completa coscienza o forse non vogliono o possono perchè dovrebbero abbandonare i distinguo che nascondono “bottega” e concentrarsi invece alla risoluzione dei gravi problemi sopra indicati per togliere il paese dal baratro e dalla palude in cui ci ha portato Berlusconi nell'ultimo quinquennio e da cui stiamo cercando di uscire con Prodi pur fra difficoltà e ritardi. Nei giochi politici a somma zero di destra verso sinistra (vedi Nash) un comportamento razionale è infatti perseguire il meglio evitando il peggio, ossia LiberalSocialismo o Socialismo Liberale, tentando la sua trasformazione in una formulazione di massa come possibile base ideologica del futuro Partito Democratico. Ora la sua iniziale formulazione polemica dei Rosselli e dei Bobbio, un né socialismo né liberalismo, va trasformata in una sintesi positiva, un et-et al di là dell'uno e dell'altro ma dentro a entrambi alla ricerca di una sintesi che la storia non ha sino ad ora conosciuto ed a cui il PD deve tendere. La malattia del Sistema Italia appare cronica e palese anche perché i deboli indicatori economici appaiono accompagnati da demotivazione ed assenteismo particolarmente palesi nel mondo della Ricerca e dell’Università , misurabili da chiunque in esse abbia operato negli ultimi venti anni. Ricerca e Sviluppo sono il grimaldello da cui dipendono lo sviluppo economico , il nostro standard di vita e la convivenza internazionale (vedi energia). Il Socialismo Liberale può diventare il collante di questo processo offrendo idee e soluzioni che coniugano giustizia e libertà con efficienza e progresso. Sempre che vi sia trasparenza nel processo decisionale e che qualcuno cominci guardando al futuro magari abdicando ai suoi egoismi ed ai suoi sogni , alcuni dei quali come il ritorno di un grande PSI da noi erroneamente condivisi nel passato.

Claudio Nicolini

mercoledì 1 agosto 2007

Sit-in antifascista

PRCI e FGCI, PDC e Giovani Comunisti, DS e Sinistra Giovanile, SD organizzano per sabato 4 agosto a Capoterra(CA) in piazza Brigata Sassari un sit-in antifascista per manifestare democraticamente il dissenso nei confronti dei rigurgiti fascisti presenti anche in Sardegna.
La prefettura ha già negato l'autorizzazione per la festa nazifascista "faccetta nera" organizzata per lo stesso giorno, è però importante testimoniare pacificamente il proprio dissenso proprio in questo giorno e si invitano tutti i sostenitori delle forze democratiche e antifasciste a partecipare con la loro presenza.