- La Rai si ricorda di essere una rete di servizio pubblico e dedica l'intera puntata di Domenica In al Giorno della Memoria.
- Barack Obama vince in maniera schiacciante le primarie in South Carolina e ottiene l'appoggio della famiglia Kennedy, che lo dichiara erede spirituale di JFK. Le accuse di Bill Clinton non pagano, anzi hanno l'effetto opposto. Un'altra controtendenza - rispetto alla storia recente USA - importante emersa in questa campagna per le primarie.
- Il Cagliari finalmente ha un po'(molto di più veramente) di fortuna e riesce a ribaltare il risultato nei minuti di recupero.
lunedì 28 gennaio 2008
Tre buone notizie
domenica 27 gennaio 2008
Commemorazione dell' Olocausto
venerdì 25 gennaio 2008
Prodi cade in piedi: elogio funebre e sguardo al futuro
In questo scenario non è così scontato il ritorno di Berlusconi. Il Pd è l'unica forza che si proporrebbe agli elettori come partito, quindi che offrirebbe maggiori garanzie e credibilità nella realizzazione del suo programma che si deve realizzare sostanzialmente in:
- riforme istituzionali con il rafforzamento e l'elezione diretta del premier
- riforma elettorale per un doppio turno alla francese
- perseguimento di un opera di risanamento dei conti pubblici
- ripresa delle politiche redistributive con riduzione delle tasse per i meno abbienti e politiche per la casa e le famiglie
- democratizzazione del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni
- politica estera euromediterranea e europeista
- apertura verso le novità scientifiche e la società civile
Il Partito Democratico deve essere una forza di sinistra che guarda al centro come avviene in tutti i sistemi bipolari che si basano sull'alternanza. Il perseguimento di una politica prodiana. Il superamento di una fase storica e politica. Oggi è già domani.
martedì 22 gennaio 2008
Troppa apertura nel Pd
A parte il paragone che fa Travaglio tra Ferrara e Bobbio, dove appare chiaro che le accuse rivolte dall' Ateo Devoto potrebbero benissimo essere a lui stesso indirizzate in un processo psicologico che solo Freud potrebbe spiegarci, a parte la sua storia personale, segnata da innumerevoli cambiamenti di posizione, a parte la storia personale di Veronica Berlusconi che dovrebbe chiarire meglio quanto la decisione di abortire sia sempre sofferta e spetti sempre e comunque al portatore del feto, questo articolo fa riflettere sulla natura del Pd e sugli errori finora commessi.
lunedì 21 gennaio 2008
La caduta di Mastella apre la via al governissimo
sabato 19 gennaio 2008
La classe operaia è andata in paradiso
Sono diversi gli eventi che negli ultimi tempi hanno attirato la mia attenzione.
Il primo riguarda le dimissioni del ministro della Giustizia. Ho ritenuto vergognoso il suo attacco alla magistratura. “Lascio per senso dello Stato”, peccato che il senso dello Stato non l’abbia frenato dall’accusare i giudici di un complotto ordito ai suoi danni. Ho ritenuto ancor più vergognoso il comportamento della maggior parte di tutti i suoi onorevoli colleghi che hanno applaudito il suo intervento a Montecitorio.Penose le lacrime del ministro, gli abbracci e le pacche sulle spalle.
Esilaranti i commenti del caso, “siamo in piena emergenza democratica”, che ultimamente va di moda e si adatta facilmente a tutte le situazioni. Cosa cavolo significa qualcuno spero me lo spieghi.
“E’ un fatto sconvolgente, ora i magistrati se la prendono con le nostre mogli” (Dini) è fantastico.
Suscitano ulteriore ilarità i commenti del giorno dopo da parte dell’ex ministro (accusato tra le tante cose di concussione), “posso aver raccomandato qualcuno, ma solo i più bravi”.
La consulta ha dato via libera al referendum che salvo interventi da parte del parlamento andremo a votare tra i 15 aprile e il 15 giugno.
I quesiti puntano a cancellare il “Porcellum”.
Le soluzioni alternative al referendum sono diverse: Vassalum, sistema misto tedesco spagnolo con filtro del 5%; bozza Bianco, sistema tedesco corretto proporzionale nelle circoscrizioni con effetto maggioritario senza dimenticare che come trazione per due anche se fosse supercazzola bitumata, ha lo scappellamento a destra.
Il pattume napoletano cercano di smistarlo per tutta Italia. Le soluzioni a quanto pare ci sarebbero (tipo costruire termovalorizzatori) ma tra lo scarica barile generale e il frazionamento infinito delle competenze e tutti i miliardi gettati “al vento” i risultati sono sotto i nostri occhi.
La Sardegna riceve parte dei rifiuti campani. Posso essere anche d’accordo sulla solidarietà espressa però una delle ultime volte in cui ci si ricordò della Sardegna era per portaci scorie nucleari da interrare nelle miniere.
Fortunatamente a rallegrare la situazione ci pensa la storia d’amore tra Sarkozy e la Bruni e l’ultima tra Chavez e Naomi Campbell.
E intanto la classe operaia va in paradiso.
Gli operai della Thyssen Krupp sono già dimenticati.La tragedia ha intristito… proprio sotto Natale!
La colpa si è detto anche essere stata degli operai stessi, che avrebbero dovuto vigilare sulla loro sicurezza.
Loro, gli operai, che avrebbero dovuto premunirsi, tra l’altro, di verificare lo stato degli estintori.
Si è detto che gli investimenti per mettere in sicurezza l’impianto sarebbero stati stimati in 800.000 euro.
Troppi, decisamente troppi per un impianto in chiusura.
I sindacati dov’erano?
venerdì 18 gennaio 2008
Problema rifiuti: chiamate Re Mida
Sono giorni in cui il tema rifiuti è in primissimo piano, come se prima di oggi non fosse un problema. I rifiuti ci sono e dobbiamo saperli gestire, dobbiamo trovare soluzioni ottimali per minimizzare un problema che non si può evitare. Qualcuno è anche capace di parlare dei rifiuti come una “ricchezza”. I rifiuti sono un problema, sempre e comunque, perchè il bilancio finale, comprensivo dell’aspetto economico, ambientale e sociale, è negativo. Nell’affrontare il problema sui rifiuti, si deve cercare la soluzione muovendosi lungo il ciclo di vita dei rifiuti da monte verso valle. Banalmente, la migliore delle soluzioni, quella utopica, sarebbe poter avere una produzione di rifiuti pari a zero; ma i rifiuti ci sono e qualcosa va fatta. In questo post voglio semplicemente fare un quadro generale del ciclo dei rifiuti (quelli urbani, detti RSU), senza scendere troppo nei dettagli di natura tecnica. Per altre tipologie di rifiuti (pericolosi, sanitari, ecc.) le strade da percorrere sono diverse.
La soluzione ideale del problema rifiuti, quella non utopica, va cercata nei sistemi integrati di smaltimento, con i quali si prevede (sempre muovendoci da monte verso valle): la riduzione del quantitativo di rifiuti da smaltire; il riutilizzo, il ricupero e il riciclaggio; il ricupero energetico per combustione delle frazioni a più alto potere calorifico; il compostaggio o la digestione anaerobica della frazione organica; la minimizzazione dell'impatto ambientale.
In altre parole si deve dare priorità alla minimizzazione nella produzione dei rifiuti. Come? Per prima cosa immettere nel circuito consumistico un quantitativo minore di contenitori monouso. Favorire il riutilizzo quindi, ma anche il ricupero e il riciclaggio. Ricupero e riciclaggio sono possibili laddove funzioni la raccolta differenziata, la cui corretta pianificazione e gestione è di fondamentale importanza, al fine di recuperare o riciclare carta e cartone, vetro, plastica, ferro, sostanza organica, ecc. A questo punto, quello che non è possibile riutilizzare, recuperare o riciclare deve per forza di cose essere smaltito. Laddove è economicamente conveniente (non sempre lo è), i materiali che bruciando garantiscono una elevata produzione di energia (in termini di calore o anche di energia elettrica) conviene vengano termicamente distrutti negli inceneritori. Spesso questi impianti sono chiamati termovalorizzatori per sottolineare il fatto che si ha un recupero energetico, ma nella normativa di riferimento (D. Lgs. 133/05 e D.Lgs. 152/06) non si fa mai uso di questo termine. I rifiuti di natura organica andrebbero invece trattati in impianti di compostaggio o di digestione aerobica, impianti che consentono di produrre compost, ossia materiale utile come fertilizzante. L’ultima spiaggia è la discarica controllata, ed è quindi auspicabile che qui finisca il minor quantitativo possibile di rifiuti. Quali sono questi rifiuti? I prodotti residui della combustione in uscita dall’inceneritore, e, attualmente, anche i rifiuti organici, che invece, come detto prima, sarebbe auspicabile venissero trattati negli impianti di compostaggio. E visto che qualcosa in discarica ci finisce, occorre allora minimizzare l’impatto ambientale, con tutte le scelte progettuali e gestionali del caso. Ma minimizzare l’impatto ambientale è anche una priorità che non riguarda solo le discariche controllate ovviamente, ma anche tutti gli altri processi (pensiamo alle emissioni inquinanti degli inceneritori per esempio) ed interessa anche l’aspetto sociale e paesaggistico.
giovedì 17 gennaio 2008
Democrats Caucus
Così mi son preso la briga di seguire parte dei discorsi dei candidati democratici e ciò che appare subito evidente e il continuo utilizzo della parola “cambiamento”. Obama conduce la sua campagna elettorale sul motto “il tempo per il cambiamento è arrivato”, mentre i sostenitori di Hillary Clinton espongono striscioni con la scritta “Pronti a cambiare”.
Barack Obama potrebbe essere il primo presidente di colore nella storia degli Stati Uniti e nella sua campagna si fa forte della sua opposizione alla guerra in Iraq sin dal principio. Afferma infatti che “sarà il presidente che porrà fine alla guerra in Iraq e finalmente riporterà le truppe a casa” o ancora che gli Stati Uniti con lui “non useranno mai l’ 11 settembre”. Pone forte l’accento sull’unità del suo paese(noi siamo una nazione, noi siamo un popolo) e invita donne e uomini ad avere il coraggio di costruire il mondo per ciò che deve essere perché “insieme le persone ordinarie possono costruire qualcosa di straordinario.” Obama incita i suoi sostenitori a credere ancora col il motto Yes we can.
Hillary Clinton potrebbe essere la prima donna presidente degli Stati Uniti e mentre si mostra reticente su un tema importante come la guerra in Iraq (in Senato votò a favore del finanziamento a differenza di Obama) propone un cambiamento nella politica interna comunque importante. Si rivolge principalmente a coloro che non possono permettersi di pagare le bollette e le assicurazioni sanitarie e afferma che “voi non sarete più invisibili”. Si pronuncia sostenitrice della classe media che deve crescere e prosperare nuovamente. Le sue parole più forti sono quando dice, rivolgendosi alle compagnie petrolifere, compagnie farmaceutiche e compagnie di assicurazioni sanitarie; che “hanno avuto per otto anni un presidente che governava per loro, è giunto il momento di un presidente che governi per il popolo; è giunto il momento di un governo del popolo, dal popolo, per il popolo”. Pone l’accento sulla necessità di un sistema sanitario che possa garantire i servizi essenziali anche per coloro che non possono permetterselo.
John Edwards è il candidato più debole dei tre anche perché il più ambiguo avendo votato sia a favore dell’ intervento statunitense in Iraq e del Patriot Act (che ha ridotto le libertà civili), sia per essersi dichiarato a favore dell’aborto e della pena di morte. Anch’ egli sostiene di parlare per la classe media e per tutti coloro che non hanno voce. Sostiene la necessità di un sistema che garantisca la copertura sanitaria e invoca l’impegno di tutti noi per garantire ai nostri figli un vita migliore della nostra.
Obama si mostra più convinto nel portare avanti la sua linea di cambiamento e dà un immagine di maggiore freschezza e novità, ma Clinton ha più forza ed esperienza per realizzare questi propositi. Edwards è invece il terzo incomodo che può fungere da termometro per valutare il gradimento dell’elettorato democratico e può giungere in soccorso a uno dei due candidati come ha fatto recentemente esprimendo più volte il suo gradimento per Obama. In ogni caso i democratici propongono un cambiamento a sostegno delle politiche pubbliche, una controtendenza in un paese segnato e che ha segnato negli ultimi trent’ anni il trionfo delle politiche neoliberiste che proprio negli Stati Uniti sono state ideate dalla Scuola di Chicago. In campo internazionale propongono invece un Paese sicuramente più aperto al dialogo e alla concertazione col resto del mondo e il rafforzamento delle istituzioni sovranazionali come l’ ONU.
Sono importanti le novità che propongono i candidati democratici ed è auspicabile dopo otto anni di amministrazione repubblicana che ha ulteriormente diviso gli Stati Uniti e li ha allontanati dalla comunità internazionale, che uno di loro riesca a vincere la corsa alla Casa Bianca che, volenti o nolenti, ha un ruolo fondamentale nelle dinamiche politiche internazionali.
mercoledì 16 gennaio 2008
Anticlericalismo galoppante
lunedì 14 gennaio 2008
Thinking Blogger Award
Progetti di riforma elettorale
lunedì 7 gennaio 2008
Embrione di Statuto del Pd
Lo strumento delle primarie potrebbe essere utile per avvicinare i cittadini alla vita politica del nuovo partito e del Paese. Un continuo richiamo, aperto a chiunque voglia parteciparvi, potrebbe aiutare a non vedere più un partito come un ritrovo massonico dove pochi decidono per molti. Gli italiani potrebbero riconquistare la loro voglia di partecipazione. Ma lo vogliono veramente?