sabato 19 gennaio 2008

La classe operaia è andata in paradiso

Sono diversi gli eventi che negli ultimi tempi hanno attirato la mia attenzione.
Il primo riguarda le dimissioni del ministro della Giustizia. Ho ritenuto vergognoso il suo attacco alla magistratura. “Lascio per senso dello Stato”, peccato che il senso dello Stato non l’abbia frenato dall’accusare i giudici di un complotto ordito ai suoi danni. Ho ritenuto ancor più vergognoso il comportamento della maggior parte di tutti i suoi onorevoli colleghi che hanno applaudito il suo intervento a Montecitorio.Penose le lacrime del ministro, gli abbracci e le pacche sulle spalle.
Esilaranti i commenti del caso, “siamo in piena emergenza democratica”, che ultimamente va di moda e si adatta facilmente a tutte le situazioni. Cosa cavolo significa qualcuno spero me lo spieghi.
“E’ un fatto sconvolgente, ora i magistrati se la prendono con le nostre mogli” (Dini) è fantastico.
Suscitano ulteriore ilarità i commenti del giorno dopo da parte dell’ex ministro (accusato tra le tante cose di concussione), “posso aver raccomandato qualcuno, ma solo i più bravi”.
La consulta ha dato via libera al referendum che salvo interventi da parte del parlamento andremo a votare tra i 15 aprile e il 15 giugno.
I quesiti puntano a cancellare il “Porcellum”.
Le soluzioni alternative al referendum sono diverse: Vassalum, sistema misto tedesco spagnolo con filtro del 5%; bozza Bianco, sistema tedesco corretto proporzionale nelle circoscrizioni con effetto maggioritario senza dimenticare che come trazione per due anche se fosse supercazzola bitumata, ha lo scappellamento a destra.
Il pattume napoletano cercano di smistarlo per tutta Italia. Le soluzioni a quanto pare ci sarebbero (tipo costruire termovalorizzatori) ma tra lo scarica barile generale e il frazionamento infinito delle competenze e tutti i miliardi gettati “al vento” i risultati sono sotto i nostri occhi.
La Sardegna riceve parte dei rifiuti campani. Posso essere anche d’accordo sulla solidarietà espressa però una delle ultime volte in cui ci si ricordò della Sardegna era per portaci scorie nucleari da interrare nelle miniere.
Fortunatamente a rallegrare la situazione ci pensa la storia d’amore tra Sarkozy e la Bruni e l’ultima tra Chavez e Naomi Campbell.

E intanto la classe operaia va in paradiso.
Gli operai della Thyssen Krupp sono già dimenticati.La tragedia ha intristito… proprio sotto Natale!
La colpa si è detto anche essere stata degli operai stessi, che avrebbero dovuto vigilare sulla loro sicurezza.
Loro, gli operai, che avrebbero dovuto premunirsi, tra l’altro, di verificare lo stato degli estintori.
Si è detto che gli investimenti per mettere in sicurezza l’impianto sarebbero stati stimati in 800.000 euro.
Troppi, decisamente troppi per un impianto in chiusura.
I sindacati dov’erano?

2 commenti:

BC. Bruno Carioli ha detto...

Sono morti a Torino, continuano a morire a Marghera.Andranno in paradiso, può darsi, ma non riescono ad andare in tv e nella coscienza civile del Paese.

Escer_78 ha detto...

Bel post. Anche io sono rimasto allibito dalle dichiarazioni di Mastella e dalla solidarietà degli altri politici: un atteggiamento come se Mastella e moglie fossero innocenti di sicuro.
Per i rifiuti hai detto bene: ci sono soluzioni. Gli inceneritori però non li vuole la popolazione né i movimenti ambientalisti. Si potrebbe pensare ad impianti a recupero, certo, ma bisogna sempre valutare l'economicità di questi impianti. Il fatto che rimane è che dopo anni passati a buttare la sporcizia sotto il tappeto, ora ci si ritrova con cumuli di monnezza da sparpagliare per l'Italia.
Gli operai sono morti: evidentemente i piani di sicurezza che prevedono inevitabilmento dei costi di gestione si preferisce non rispettarli, come se il denaro valesse quanto la vita di un uomo.