giovedì 3 gennaio 2008

Cosa pensare della proposta di riforma della 194

Iniziamo il nuovo anno con un argomento vecchio e molto controverso che ha scatenato il dibattito anche nella comunità di Kilombo. Si parla infatti di modifiche alla legge 194, la cosiddetta legge sull'aborto, dopo che Giuliano Ferrara l' Ateo Devoto ha lanciato una moratoria dell' aborto sulla scia dell'entusiasmo generato con l' approvazione da parte dell' Assemblea Generale delle Nazioni Unite della moratoria universale della pena di morte. Sull'assunto che l'aborto è anch'esso una forma di omicidio legalizzato Ferrara giustifica la sua battaglia civile.
In realtà questa è una battaglia condotta in pompa magna dal Vaticano che all'indomani dell' esito del Referendum sulla legge 40 si sente più forte e lotta per soffocare le libertà individuali prima in Italia e poi chissà dove. In fondo bisogna ammettere che è una posizione coerente di chi sostiene che anche gli spermatozoi, l'embrione e le cellule staminali sono forme di vita e non può che essere naturalmente portato a ritenere che anche un feto di qualsiasi data lo sia. Una posizione rispettabile e onorevole ma soggettiva.
Nel mio Relativismo Culturale sono infatti portato a pensare che tutte quelle citate sopra non siano forme di vita, o almeno sono progetti di vita di chi mette a disposizione il proprio corpo per creare una vita. La donna non è uno strumento di riproduzione a disposizione della società, pronta a sfornare pargoli che diventeranno menti da indottrinare e braccia per produrre beni. La donna è individuo dotato di libero arbitrio e dispensatrice di vita e come tale ha il diritto di decidere se dare alla luce o meno una nuova vita, se potrà portarne avanti l' evoluzione, se avrà la forza e il coraggio per farlo. Queste sono scelte che appartengono all'individuo e che non si possono consegnare alla collettività. Siamo tornati ai tempi di Sparta quando i neonati venivano educati dalla polis per diventare forti guerrieri. L'individuo non appartiene allo Stato (o comunità o chiesa o che dir si voglia), ma viceversa. Questo è ciò che fa del Vaticano odierno un istituzione oscurantista paragonabile a un regime talebano, che vuole farci tornare agli anni bui del Medioevo. Il grande risultato della moratoria sulla pena di morte è proprio l' affermazione che lo Stato non può prendersi la vita di un individuo perché non gli appartiene e il feto, non ancora individuo, appartiene unicamente a chi lo porta in grembo.

2 commenti:

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