sabato 4 agosto 2007

Sinistra LiberalSocialista aderisce al PD e fuoriesce dallo Sdi

In tanti lo criticano e in tanti sottolineano le fuoriuscite, però il PD piace e mi piace ricordare chi è uscito dal suo partito per far parte di questo progetto: Ottaviano Del Turco per primo, una parte dei Verdi(ecodem) poi, quindi Pannella e Di Pietro che si candidano a segretari e anche la Sinistra Liberalsocialista fuoriesce dallo Sdi in contrapposizione al segretario Boselli ed entra nel PD. Ecco il testo:


La proposta di un rilancio della Rosa nel Pugno non passò tempo fa nell’Esecutivo dello SDI nè nella Direzione della RNP nonostante il nostro sforzo nella prospettiva di aprire contestualmente con DS e Margherita un immediato confronto per il Partito Democratico. Nulla di questo è avvenuto ed il quadro si è complicato per le numerose scissioni a sinistra nell’ipotetico contenitore che si doveva richiamare al PSE e per la nascita di miriadi di sigle e di Costituenti che finalmente si richiamano al LiberalSocialismo, in quanto nessuno ad oggi ha definito una piattaforma organica. Abbiamo aspettato e sperato sin ad ora che la nuova Costituente Socialista e tutta la Rosa del Pugno ( e non solo Marco Pannela nella sua felice provocatoria intuizione di questi giorni) capissero la necessità di partecipare in massa alla formazione ed alla guida per lo meno ideologica del Partito Democratico, ma invano purtroppo. Per cui giunti a questo punto, a pochi giorni dell’inizio del processo, pensiamo che l’unico contenitore in grado di rappresentare la vastissima area liberalsocialista largamente maggioritaria nel Paese sia il nascente Partito Democratico cui noi oggi aderiamo per poterci finalmente concentrare sui contenuti e sul da farsi concreto. Ci auguriamo di essere seguiti da tutta la minoranza SDI riunitasi nell’Alleanza Riformista con cui abbiamo firmato i distinguo da Boselli negli ultimi mesi. Solo dalla sintesi di istanze liberali ed istanze socialiste può emergere una organica piattaforma LiberalSocialista o Socialista Liberal, su cui tutti dovrebbero aprirsi ai confronti più ampi. Pensiamo sia quindi utile non dimenticare la ragione ultima dell’operare politico che dovrebbe tendere al bene del Paese , specie in questo momento di gravi difficoltà nell’economia, nello sviluppo industriale , nei rapporti internazionali fra stati e fra religioni ( che ci riportano alle crociate di parecchi secoli fa) , nel livello di occupazione e sottoccupazione e nel’esaurimento delle risorse energetiche. La risposta possibile è una combinazione di liberalismo e di socialismo, di cui il LiberalSocialismo è la sintesi che rappresenta un contributo nazionale non più elitario ma oramai di massa e potrebbe essere il collante di una riorganizzazione della sinistra di governo anche se in molti non ne hanno ancora completa coscienza o forse non vogliono o possono perchè dovrebbero abbandonare i distinguo che nascondono “bottega” e concentrarsi invece alla risoluzione dei gravi problemi sopra indicati per togliere il paese dal baratro e dalla palude in cui ci ha portato Berlusconi nell'ultimo quinquennio e da cui stiamo cercando di uscire con Prodi pur fra difficoltà e ritardi. Nei giochi politici a somma zero di destra verso sinistra (vedi Nash) un comportamento razionale è infatti perseguire il meglio evitando il peggio, ossia LiberalSocialismo o Socialismo Liberale, tentando la sua trasformazione in una formulazione di massa come possibile base ideologica del futuro Partito Democratico. Ora la sua iniziale formulazione polemica dei Rosselli e dei Bobbio, un né socialismo né liberalismo, va trasformata in una sintesi positiva, un et-et al di là dell'uno e dell'altro ma dentro a entrambi alla ricerca di una sintesi che la storia non ha sino ad ora conosciuto ed a cui il PD deve tendere. La malattia del Sistema Italia appare cronica e palese anche perché i deboli indicatori economici appaiono accompagnati da demotivazione ed assenteismo particolarmente palesi nel mondo della Ricerca e dell’Università , misurabili da chiunque in esse abbia operato negli ultimi venti anni. Ricerca e Sviluppo sono il grimaldello da cui dipendono lo sviluppo economico , il nostro standard di vita e la convivenza internazionale (vedi energia). Il Socialismo Liberale può diventare il collante di questo processo offrendo idee e soluzioni che coniugano giustizia e libertà con efficienza e progresso. Sempre che vi sia trasparenza nel processo decisionale e che qualcuno cominci guardando al futuro magari abdicando ai suoi egoismi ed ai suoi sogni , alcuni dei quali come il ritorno di un grande PSI da noi erroneamente condivisi nel passato.

Claudio Nicolini

5 commenti:

Anonimo ha detto...

come faranno ad accoglierli tutti..
:)

Anonimo ha detto...

"Sinistra LiberalSocialista fuoriesce dallo Sdi"

Quella che si chiama scissione dell'atomo... ;)

Laura Marcucci FVG 2013 ha detto...

sono contenta

ma secondo cosa passa nella testa di boselli
seriamente.... ci crede veramente in questa costituente?

Unknown ha detto...

Anche io sono parecchio contento. Al di là dei numeri(giuste le osservazioni di anonimo e skeight) è importante che i liberalsocialisti aderiscano al pd perché avranno sicuramente un ruolo fondamentale, mentre la rifondazione del PSI è una chimera.

Anonimo ha detto...

Speriamo che anche Boselli alla fine ci ripensi e venga anche lui nel PD. C'è bisogno di unità nel centro-sinistra per rinnovare l'Italia.