domenica 12 agosto 2007

La battaglia interna al Pd

In questi giorni gli amici della Margherita se le danno di santa ragione e si scambiano accuse reciproche. Rutelliani contro democratici, democratici contro popolari ma soprattuto popolari contro rutelliani che fino ad oggi avevano gestito il partito in condominio e oggi si scornano per presentarsi come la faccia dialogante (e quindi "beneficiante") con i Ds. Forse gli amici margheritini erano poco abituati a confrontarsi democraticamente; il congresso è passato apparentemente senza nessuno scontro interno ma in realtà la mozione unica ha raccolto un consenso poco più che maggioritario e difficile è sapere i risultati ufficiali.
In tutto ciò devo dire che i Ds appaiono più preparati allo "scontro". Al recente congresso ha perso dolorosamente una parte del partito (mozione Mussi) ma come sempre avviene in politica lo scontro li ha resi più uniti e forti. Si è articolata anche una terza mozione(Angius) critica verso questo procedimento e presenterà una sua lista alle primarie: A sinistra per Veltroni. Tenterà di tenere il Pd ancorato ai valori dell'internazionale socialista e di farne soprattutto un partito laico: impresa difficile ma non impossibile ed è bello che qualcuno ci provi. Inoltre potrebbe riuscire nell'impresa di recuperare altri elementi fuoriusciti dal Pd e confluiti in Sinistra Democratica. Guarda inoltre con attenzione a tuta quella sinistra che oggi sta fuori dal Pd ma che potrebbe farne parte perché anche loro furono fondatori del progetto Ulivo(Sdi e Idv in primo luogo). Giovanna Melandri invece presenta una sua lista che richiama ai valori dell'ambiente e del sapere, che punta sui giovani e le donne. Nel mentre l'apparato dirigente dopo avere preconfezionato l'elezione di Veltroni prepara insieme alla Margherita(soprattutto in collaborazione con gli ex-popolari, ecco il motivo del contendere) una lista unitaria, non si sa bene su quale piattaforma politica. Ma la bellezza di tutto ciò è che nei Ds tutto avviene alla luce del sole e con incoraggiamenti reciproci. Ecco cosa dovrebbero fare rutelliani e parisiani: presentare liste alternative e magari sostenere i Bindi e i Letta invece che Veltroni.
Si preparano poi le liste outsider come quella de iMille, degli ecodem e dei consumatori che di sicuro daranno battaglia.
Parallelamente allo scontro sulle liste c'è anche lo scontro tra i candidati alla segreteria nazionale. Giustamente Bindi e Letta criticano l'unanimismo con cui è stata proposta la candidatura Veltroni che pare destinata a vincere, ma proprio perché le loro candidature nascono col proposito di mettere in discussione questo procedimenti burocratici dovrebbero insistere sui temi fondamentali della politica italiana e proporre una programma all'altezza di quello di Veltroni (che ad oggi appare ancora il più completo) e non porla invece come una questione di apparato.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

>Ecco cosa dovrebbero fare rutelliani e parisiani: presentare liste alternative e magari sostenere i Bindi e i Letta invece che Veltroni.

Caro Stefano, non so cosa faranno i rutelliani e sinceramente non me ne frega. So solo che stanno barcamenandosi per non restare a bocca asciutta ed essere emarginati nell'area ticket. Quanto ai parisiani, ci siamo divisi a sostenere tutti e tre i candidati. Una scelta, a mio avviso, che testimonia che gli ulivisti hanno capito cosa sia l'Ulivo e cosa debba essere il Pd. Scioglimento, contaminazione (diversa da quella però di cui si fanno interpreti i signori del ticket), confronto. E' vero che Veltroni ha presentato un programma articolato, ma è anche vero che sono quasi tutte cose dette 10 anni fa. Credere o meno che si faranno ora è il punto, a mio avviso, non che siano state dette (anche se dirle fa sempre bene). Quanto a Letta e Bindi, sui siti qualcosa già si nota. Letta in particolare, costruirà il suo programma durante il tour elettorale, confrontandosi con i cittadini. Una lista degli ulivisti c'è, ed è quella di Incontriamoci, l'iniziativa del ministro Santagata (anche se aperta a tutti, ben inteso).
E, notizia dell'ultima ora, deluso dalla costituente socialista, ecco il figliol prodigo: Peppno Caldarola.

Unknown ha detto...

ciao innoxius(ma qual'è il tuo vero nome?)
mi fa piacere che ci siano nuove liste, maggiore è l'offerta maggiore sarà la partecipazione. Credo che la Margherita abbia rinviato il confronto interno a queste primarie invece che affrontarlo durante il suo congresso e forse è stata anche una scelta saggia perchè non c'è stata una rottura come è avvenuto nei Ds. Comunque bisogna avere il coraggio di scegliere di stare coerentemente in una minoranza, è questo il senso del Pd che i parisiani interpretano forse meglio di tutti.

Anonimo ha detto...

Antonio, sono Antonio.
Il ritiro della mozione Parisi è stata da un punto di vista formale saggia (alcune frasi erano addirittura uguali tra le due mozioni!), ma dal punto di vista politico io, insieme ad altri compagni Dl, l'ho ritenuta un errore. Aver rimandato a dopo è stato un errore, ma io non credo che tra noi ci sarebbero state comunque grandi scissioni. L'unico a dire e a fare è stato Gerardo Bianco, che se n'è andato. Gli altri se ne sono andati per il processo 'verticistico' (Bordon e Manzione), e chi doveva andarsene sia per il nostro morale sollievo sia per le volte in cui l'ha detto, era De Mita. Ma il potere attira, ed è rimasto nonostante i proclami. E poi diciamocelo: tutti i congressi Dl, dai provinciali al nazionale, erano percorsi da divisioni profonde, ma, miracolo del nostro partito, si è preferito salvare la pelle e spartirsi la torta. Sarebbe stato meglio un bagno di sangue, per scremare un po' di zozzerie. Tanto a me non interessa quanti dirigenti abbiamo, ma quanti elettori ci seguono. Quanto agli Ulivisti, non intendo fare la minoranza nel Pd. Se penso che in maggioranza mi dovrei ritrovare un Fioroni, mi scappa di piangere. Per questo, se minoranza saremo, dovremo essere estremamente combattivi e dettare la linea. Nella Dc la sinistra non era maggioranza, ma dettava la linea. Dobbiamo poter far questo.
Mi ha fatto molto piacere che mi abbia inserito tra i link, ricambio. E' un piacere parlare con te, Stefano.