sabato 23 agosto 2014

Grandi manovre. Riformatori e UDC in cerca di alloggio?

Qualche giorno fa in Consiglio comunale si è votato su un odg proposto dal PD che chiedeva di destinare 700mila euro ai bandi per la povertà. La maggioranza ha votato contro, dimostrando poca sensibilità per i problemi che vivono i cittadini più deboli. Ma, per chi ha interesse verso le dinamiche politiche in corso, c’è anche un’altra notizia. Riformatori e UDC non hanno votato con la maggioranza e hanno abbandonato l’aula (i Riformatori non si sono presentati). Un nuovo atto di rottura, dopo quello del sindaco Contini che li ha esclusi dalla Giunta. Pare non abbia ricevuto le dovute garanzie di un loro appoggio in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno. Si legge quindi tra le righe che Riformatori e UDC siano alla ricerca di una nuova collocazione politica, non si sa se autonoma o in alleanza con il centrosinistra. Grandi manovre in corso.


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È diventata ormai una prassi della politica quartese quella di cambiare collocazione a pochi mesi dalle elezioni. Fiutare il vento e schierarsi dalla parte degli annunciati vincitori assicura così a diversi personaggi della politica quartese la sopravvivenza da diverse consiliature. Sarebbe bene che si assumessero per una buona volta la responsabilità dell’azione amministrativa che hanno sostenuto fino a qualche giorno fa e saranno poi gli elettori a decidere se premiarli o punirli. Farebbero una favore a tutta la città, rendendo chiari meriti e demeriti. E anche a loro stessi, che magari all’opposizione gli si schiariscono le idee. Queste manovre politiche da prima repubblica hanno la colpa di aver bloccato lo sviluppo della città per anni, lasciandola in mano a consolidati gruppi di potere, interessati unicamente alla loro sopravvivenza.

Anche il PD deve stare bene attento a non farsi tentare da soluzioni comode e magari anche vincenti nel breve termine, ma che rischiano di pregiudicare la chiarezza e la credibilità di tutta la coalizione con scelte poco comprensibili e gradite alla maggior parte dei cittadini. Le vicende degli ultimi anni hanno dimostrato come le somme algebriche non funzionino in politica. Nelle politiche 2013 il flirt tra Bersani e Monti si è rivelato dannoso, mentre nelle regionali di febbraio l’esclusione del Psd’Az in cerca di redenzione, si è rivelata vincente. Inoltre in caso di vittoria elettorale la presenza di forze politiche che si sono negli anni limitate a puntare sul cavallo vincente potrebbe rivelarsi a posteriori limitante dell’azione amministrativa. Nel lungo termine invece queste manovre centriste allo scopo di escludere gli estremismi hanno avuto l’effetto – a Quartu come altrove – di far emergere una forza politica come il M5S che gli estremismi li accoglie e li promuove. E a Quartu il fiato a 5 stelle soffia forte sul collo del PD. Il Movimento in città è solido e organizzato, ha ottenuto ottimi risultati nelle ultime tornate elettorali e una sua vittoria non è fantascienza. Operazioni di palazzo in difesa di stantii interessi e qualsiasi flirt verso queste forze politiche sarebbero a tutto loro vantaggio.

Riformatori e UDC si assumano le responsabilità di questi 5 anni di amministrazione di fronte agli elettori e se hanno qualche critica da esprimere e qualche nodo da sciogliere lo facciano all’interno della coalizione di cui hanno fatto parte fino a qualche settimana fa.

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