sabato 3 maggio 2008

Grillo, diritto di cronaca


Non sono un fan di Grillo ultimamente, anche se è apprezzabile che sappia porre questioni importanti. Sicuramente sono un fan di Santoro, che fa giornalismo con passione, col rischio talvolta di lasciarsi deviare. Ma è un rischio a cui non ci si può sottrarre (se si è intellettualmente onesti) e considero Santoro un baluardo di fronte al monopolio dell'informazione televisiva. Speriamo non ci siano nuove purghe.

Di seguito la lettera pubblicata in risposta alle critiche piovute dopo la trasmissione di giovedì ad Annozero dove Vittorio Sgarbi (un uomo che cambia campo politico a seconda del vento che tira) si è reso protagonista di un attacco turpiloquiante e vergognoso.


Ho fatto come sempre il mio lavoro, con ottimi risultati per l’azienda e portando a termine una trasmissione difficile che ha dovuto sopportare durante il suo svolgimento insulti e provocazioni preordinate. Ritengo di aver esercitato il diritto di cronaca dando conto, come altri programmi, dei momenti più significativi della manifestazione promossa il 25 aprile a Torino da Beppe Grillo. L’ho fatto nell’esclusivo interesse del pubblico, con un lavoro di edizione che ben risultava dalla messa in onda, ma del quale, se vorrà, il Presidente Petruccioli potrà essere informato ascoltando montatori e giornalisti che lavorano con passione nella nostra redazione e che sono abituati a usare la loro professionalità al servizio del pubblico e non per conto terzi. Tutti i partecipanti ad Annozero, compreso Marco Travaglio, che aveva preso parte al V-Day, hanno avuto espressioni di critica e avanzato rilievi nei confronti di Grillo; c’è stato anche chi l’ha insultato con estrema violenza. Le affermazioni di Beppe Grillo sul Presidente Napolitano, già presenti nelle cronache di tutti i giornali italiani, sono state riportate senza la volontà di farle proprie. Non riportarle avrebbe rappresentato, a mio parere, una grave omissione e una censura. La stessa considerazione vale per i giudizi sul professor Veronesi e su qualunque altro personaggio pubblico. Poiché Grillo è di fatto un soggetto politico, va attribuita esclusivamente a lui la responsabilità di ogni sua dichiarazione, come confermano recenti sentenze della Corte di Cassazione e come normalmente avviene per Berlusconi, Bossi, Mastella e qualunque altro leader politico. Spetta dunque ai tribunali e non ai giornalisti valutare la portata calunniosa delle affermazioni fatte dai soggetti politici e non mi risulta che ci siano state iniziative in tal senso, perché altrimenti ne avrei dato volentieri conto. Sono pronto a rispondere in qualsiasi sede della correttezza dei miei comportamenti e resto fiducioso in attesa delle iniziative che intenderà intraprendere il Presidente Petruccioli, ma non ritengo che esse potranno continuare a consentire ai leader dei partiti di dire quello che vogliono nella televisione pubblica, proibendo invece a un unico soggetto politico, Beppe Grillo, di esprimere il proprio pensiero. La Rai appartiene infatti al pubblico e non ai partiti e la libertà d’espressione è tutelata dalla Costituzione Repubblicana.


Michele Santoro



3 commenti:

Anonimo ha detto...

Annozero è l'unica cosa decente che ci è rimasta... bisognerebbe obbligarne la visione e tutti gli italiani, anche con la forza... chissà che non si sveglino dai loro sogni...
Spero che Santoro non abbia problemi altrimenti si scende in piazza con una bella manifestazione stavolta!

Anonimo ha detto...

A me invece Santoro non sta per nulla simpatico, ma la sua faziosità militante per lo meno aiuta a porre questioni concrete e non fuffa. Niente salotti, insomma...

Unknown ha detto...

@inno: si sa che le persone con carattere hanno un brutto carattere