martedì 4 dicembre 2007

La riforma tv necessaria

Ieri guardavo come raramente mi accade il Tg1 delle ore 20 e son rimasto sbigottito. Si parlava dei problemi con la giustizia di tale Azouz, il tunisino padre e marito delle vittime di Erba. Il servizio si concludeva con i commenti di Mario Giordano, direttore de Il Giornale e di Mario Orfeo direttore de Il Mattino. Così ancora oggi, nonostante l'esito delle elezioni 2006, viene dato ampio spazio(totalitario nell'occasione) a questi personaggi (parte organica del ramo comunicazione della Cdl, o meglio di Berlusconi).

Nell' Espresso di questo settimana il dottore costituzionalista Giovanni Sartori (che a suo tempo denunciò la "collusione e la sudditanza della televisione pubblica a Berlusconi" e per questo fu anche querelato dall' ex dg Flavio Cattaneo) parla di televisione e sugli effetti che può avere nella sostanza democratica. Si fa anche promotore di discutibili riforme. Sartori accusa Prodi di essere stato poco attento alla questione e considera il conflitto di interessi interconnesso alla riforma Tv. Considera il controllo della Rai decisivo per Berlusconi, ma anche per Fini e Casini e soprattutto per il centrosinistra e la situazione politica favorevole a una riforma. Le proposte sono due:



  1. l' obbligo per le tv private di pagare le frequenze che sono di proprietà dello Stato. I proventi servirebbero a finanziare la tv pubblica e il canone verrebbe abolito. I privati pagano solo in base ai profitti e la Rai non avrebbe bisogno di pubblicità, almeno non in tutte le sue tre reti.


  2. formalizzare la lottizzazione della tv pubblica. Visto che è impossibile evitarla, allora due canali vengano apertamente affidati alla maggioranza di governo e uno all'opposizione con consigli di amministrazione e bilanci differenti.

Infine la critica spietata alla televisione odierna che parla solo di delitti caserecci perché ha paura di raccontare i fatti che dispiacciono a qualcuno.


Personalmente credo che liberalizzare il sistema televisivo, che ad oggi è ancora il principale e più popolare mezzo di comunicazione, sia fondamentale per garantire la sostanza della democrazia. Quando il governo controlla l'informazione la democrazia è monca. Lo stesso Biagi parlava della Rai come di una televisione non di Stato ma governativa. Credo non ci sia mai stata come oggi una situazione favorevole per la riforma radiotelevisiva ora che Fini dice di avere "le mani libere su giustizia e tv" e con Casini, strenuo difensore della "par condicio", sensibile al problema. Valuto positiva anche la scelta di Follini come responsabile informazione del PD, perché con la sua esperienza dall'altra parte della barricata potrà sviluppare convergenze favorevoli e conosce bene il nemico che ha combattuto anche da suo alleato. Le proposte di Sartori credo siano ottime basi di partenza, elaborate da un profondo conoscitore degli istituti democratici.

Il recente scandalo Rai-set non mi ha sorpreso e come me non ha sorpreso Sartori e milioni di italiani. Già da tempo ho rifiutato la televisione come mezzo informativo e mi sentivo a posto e libero così, ma una recente esperienza mi ha fatto riflettere sugli effetti della televisione. Infatti solo il 9 settembre del 2007 ho potuto seguire su Raitre una ricostruzione dettagliata e documentata sul G8 di Genova. Fino ad allora ero poco interessato all'argomento ma da quel giorno ho iniziato a documentarmi sempre di più. Per sei lunghi anni ho vissuto nel buio, disinformato sull'argomento. Se la televisione può avere questo effetto su di me, che non la seguo e cerco altri canali di informazione che effetto ha o potrebbe avere su tante altre persone che si informano unicamente tramite di essa?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Oddio, Follini all'informazione non ci sta. Avrei preferito uno come Beppe Giulietti.

Le proposte di Sartori sono condivisibili, ma continuo a credere che la Rai possa essere un servizio pubblico senza bisogno di essere controllata dai politici. Magari ampliamo i poteri del garante e dell'authority.

Unknown ha detto...

A quanto pare follini ci è stato messo per messo evitare che abanodnasse il Pd. A me pare che il nuovo partito stia facendo acqua da tutte le parti. Se penso a ciò che accade in Sardegna c'è da mettersi le mani nei capelli....