sabato 1 dicembre 2007

Caro disoccupato, non mollare



Pubblico una lettera apparsa sull'Unione Sarda del 23-11-2007 e scritta dal mio compagno di sezione Elio Contini, maestro del lavoro della Repubblica.




Lettera di un maestro del lavoro a un “bamboccione forzato”


CARO DISOCCUPATO, NON MOLLARE LOTTANDO RIUSCIRAI A FARTI STRADA



Caro giovane disoccupato, permettimi di esprimerti la più sincera solidarietà.
Qualunque titolo di studio tu abbia, ovunque tu viva in Italia, la musica non cambia:
i tuoi meriti e la tua voglia di migliorare non servono.
Ti chiamano bamboccione, scansafatiche, mangia pane a tradimento.
Vivi a carico dei genitori, ma nessuno ha mai preso in esame il tuo disagio nel sentirti sempre più inutile in una società che non ti considera perché non puoi spendere.
Che non considera il tuo desiderio di essere indipendente e formarti una famiglia.
Eppure tu non hai niente da rimproverarti.Hai studiato, hai meritato il massimo dei voti o hai appreso un professione con capacità e sacrifici.
Ma ora constati con rabbia che il futuro pare vincolato alla aleatoria fortuna della conoscenza giusta o dell’apparire. Caro giovane disoccupato, in questa società tutto è effimero. Ma permettimi a 62 anni di incitarti ai valori nei quali ho sempre creduto e ho allevato i miei figli. Ho avuto la soddisfazione di essere decorato con la stella al merito del lavoro e nominato maestro del lavoro della nostra Repubblica.
Ora ti esorto andare avanti e a non demoralizzarti con una buona dose di fiducia in te stesso e di caparbietà prima o poi riuscirai a far riconoscere i tuoi meriti.Ricordati però di lottare perché i tuoi diritti vengano riconosciuti magari aggregandoti con i tuoi coetanei e non delegando il tuo futuro a incantatori che suonano il loro flauto magico promettendoti improbabili paradisi o facili successi.
Come canta Eros Ramazzotti: “nessuno mai ti da di più”. Lotta ogni giorno per l’affermazione dei tuoi diritti, per un mondo più giusto e solidale. Non sei solo né invisibile: molti tuoi coetanei ti saranno vicini in questa santa lotta per l’affermazione della tua dignità. E poi, quale genitore non sarebbe dalla parte dei propri figli? Coraggio, il futuro sarà tuo.


Elio Contini - Quartu Sant’Elena


Farsi strada nella vita con le proprie capacità non è mai stato facile:
Forse la differenza è che per secoli ha regnato la retorica (consolatoria) della fatica; invece oggi i ragazzi crescono bombardati da immagini stereotipe del successo raggiunto, mentre si tace sui sacrifici che questo comporta. Lei parla con la saggezza dell’esperienza e l’affetto del padre. Molti si uniranno volentieri alle sue esortazioni e ai suoi auguri. Forza ragazzi!! DANIELA PINNA

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