mercoledì 28 novembre 2007

Gioventù bruciata

La settimana scorsa ho partecipato a un incontro con l' Assessore al Lavoro della Regione Sardegna Romina Congera e Amalia Schirru, parlamentare impegnata nella Commissione Lavoro della Camera. Sono emerse prepotenti dal pubblico alcune domande sulle cooperative/agenzie interinali considerate uno dei peggiori effetti della legge 30/2003 sul lavoro, la cosiddetta legge Biagi. Domenica invece è la trasmissione Report a dedicare un intera puntata all'attività di queste agenzie che somministrano lavoro grazie agli appalti che ricevono dalle amministrazioni pubbliche che ormai non assumono più se non per le figure altamente qualificate. Ciò che stupisce è che di fronte a questa situazione, peraltro ben nota, è che non accada assolutamente nulla come lamenta giustamente nel suo blog Doktorgeiger.
Queste agenzie infatti non solo intermediano nell'incontro tra domanda e offerta di lavoro ma successivamente continuano a incassare buona parte dello stipendio del somministrato e continuano quindi a guadagnare sul suo lavoro. Nel caso degli appalti pubblici, come denunciato da Report, queste agenzie ricevono anche 15 euro per ora lavorata e al somministrato lasciano la miseria di 6,50 euro. E' quella che si può definire secondo la vecchia legge 1369/60 abolita in seguito all'approvazione della legge 30/2003, intemediazione di manodopera, allora vietata. Ciò che non si capisce è che ruolo abbiano queste agenzie e cosa giustifichi l'enorme quantità di denaro che ricevono sul lavoro altrui e ancor più grave è il fatto che le pubbliche amministrazioni si rivolgano ormai unicamente a queste agenzie, semplicemente perché in questo modo possono meglio controllare la distribuzione di posti di lavoro e garantire le loro clientele.
E tutto ciò avviene soprattutto sulle spalle di noi giovani, poco abituati a lottare per i nostri diritti e più attenti al nostro look e alle vicende dei reality-show. Tempo fa ho visto un film di Bertolucci(Novecento) dove un giovane contadino interpretato da Gerard Depardieu di fronte alla delusione dei suoi compagni per la latitanza della Lega e del Partito durante il Ventennio dice loro: "il partito sta dove c'è uno che lavora"

Nessun commento: