mercoledì 20 febbraio 2008

Storia di un Onorevole

Nuove elezioni a metà aprile e scatta la rissa per ottenere un posto da candidato, possibilmente nelle prime posizioni. Ma cosa genera questa corsa alle poltrone? Responsabilità? Bisogno di rappresentare un parte degli italiani e un' idea di società? Senso del dovere?
E' forte in Italia il sentimento cosidetto di "antipolitica" ma non saremo onesti con noi stessi se non ammetessimo che l'invidia gioca una parte importante nel nostro risentimento. Racconto quindi una storia che ho udito di recente che meglio spiega cosa voglia dire diventare Onorevole.


Io e signor X ci conoscevamo ormai da parecchio tempo. Tra noi c'era un rapporto di profonda amicizia tanto che mi raccontava anche i suoi problemi personali. Signor X lavorava come impiegato in un ufficio pubblico ma la sua paga era umile, non gli permetteva di comprarsi una casa per sé e sua moglie; così viveva a casa dei suoceri in un clima di conflitto quotidiano. Non riusciva a immaginare il futuro come un giorno migliore.
Ma sapeva che prima o poi la ruota sarebbe girata così ottenne la candidatura alla Camera dei Deputati nell' anno xxxx con una lista a carattere regionale. Per fortuna il vento soffiò dalla sua parte e riuscì a diventare onorevole, ma ancora non sapeva cosa lo aspettasse.
Si insediò a fine novembre e sul finire dell'anno ricevette la sua prima busta paga. La aprì con soddisfazione e ottenne un'incredibile sorpresa. All'interno della busta vi era un ulteriore assegno di 28 milioni(di lire, ndb). Preoccupato si recò allo sportello bancario e al momento di incassare informò l'impiegato che vi era un errore.
"Nessun errore" replicò l'impiegato"è la sua tredicesima"
"Ma non mi spetta! Ho fatto solo dicembre! Ci deve essere uno sbaglio!"
"Nessuno sbaglio, Le spetta tutta intera, come se avesse fatto tutto l'anno"
"E adesso io come faccio? Non so dove metterli tutti questi soldi! Non ne ho mai avuti così tanti!"
"Può aprire un conto, possiamo garantirgli un finanziamento fino a 500 milioni"
L'onorevole X tornò a casa scioccato, non se la sentì nemmeno di accenare qualcosa a sua moglie. Passò la notte insonne, sconvolto dal veloce cambiamento della sua vita. Il giorno dopo andò a farsi un giro fuori città e individuò un terreno di 10 ettari con la scritta vendesi.
Si recò dopo qualche giorno allo stesso sportello bancario e fece domanda per un prestito di 300 milioni. L'impiegato annoiato disse:"Ma si prenda 500 milioni tanto se si fa tutta la legislatura ne avanzano pure".

L'onorevole X la legislatura la fece la fece tutta e riuscì anche a farsi eleggere al Senato alle politiche successive. Dopo qualche tempo l'ho incontrato. Un volto rubicondo e un sorriso smagliante. Oggi vive in un enorme casa, un vasto terreno popolato da animali a cui bada personalmente. Lui e suo suocero sono ormai pappa e ciccia. I figli sistemati. "Ti serve qualcosa? Hai bisogno di una mano?" mi chiese. "No, no, grazie, son contento per te!".



Qual'è la morale di questa storia? La morale è che ci sono veramente poche persone che direbbero di no a tutto questo. Pensare che tutti i problemi stiano nella nostra classe politica è fuorviante. Pensare che i politici siano immuni dai vizi dell'uomo è un' utopia. Se chi fa politica pensa solo a sé stesso probabilmente ciò avviene perché il cittadino per primo pensa solo a sé stesso. Come disse qualcuno poco tempo fa: "La nostra società non è poi tanto migliore della nostra politica"


P.s. "Ogni riferimento a persone e fatti realmenti accaduti è puramente casuale"

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