lunedì 14 maggio 2007

Chi sono i Shardana?

Tempo fa ho avuto occasione di leggere un interessante libro. Mi son sentito molto coinvolto dalll'idea che la mia isola, la Sardegna, fosse la mitica isola Atlantide di cui parlava Platone nel suo Timeo. Le prime volte che sentii parlare di queste ipotesi pensai che fossero solo semplici fantasie necessarie per dare a un popolo spesso umiliato, un motivo di orgoglio. Queste ipotesi hanno però acquistato seguito e di fronte a questo successo mi decisi a informarmi meglio. Il libro di cui parlo è Le Colonne d'Ercole - Un'inchiesta, scritto da Sergio Frau, giornalista di Repubblica.
Questa teoria si basa sul presupposto fondamentale che le Colonne d'Ercole, fine del mondo conosciuto, siano non lo stretto di Gibilterra ma in realtà il canale di Sicilia. Platone dice infatti:



Al di là delle Colonne d'Ercole c'era un'isola...


e inizia poi a raccontarcela.

Frau riporta tutte le analogie che vi sono tra la terra di Sardegna e l'Insula Atlantis descritta dal grande maestro. Ma la cosa che più mi ha affascinato e convinto è la teoria sullo spostamento delle Colonne. Bisogna partire dall'idea che le Colonne fossero un confine, oltre che geografico, anche psicologico del mondo conosciuto; del mondo conosciuto dai greci. A quel tempo il principale mezzo di comunicazione tra popoli lontani era il mare, la vela, le navi. I greci non erano un popolo che viveva e si muoveva nell'entroterra, viveva nelle coste e lì curava i contatti con l'esterno. Aristotele parla nel suo scritto Politica di come deve essere la città ideale: non deve stare troppo vicino alle coste, per potersi difendere facilmente da incursioni nemiche; nè troppo lontano, perché da lì passano i commerci con le altre popolazioni. Il mare è per Aristotele l'unica via di comunicazione conosciuta, l'unica strada percorribile alla ricerca di nuovi mondi. Ancora più forte diviene questa teoria se si pensa che la parola "ponte" viene dal greco pontos che significa "corrente marina". All'epoca il mondo era diviso in due blocchi proprio come il nostro mondo lo è stato nella seconda metà del Novecento. Il Mediterraneo Orientale o Basso era amministrato dai Greci che lasciavano ai Punici il governo del Mediterraneo Occidentale o Alto, quello che i Greci chiamavano Oceano Atlantico. La separazione nasceva dal fatto che solo i Punici conoscevano a fondo i segreti di una zona difficilmente navigabile: il canale di Sicilia. I navigatori contemporanei considerano la zona molto pericolosa per via delle sue numerose secche, dei turbini che si vengono a creare tra due croste terrestri; figuriamoci che difficoltà affrontava un navigatore greco nell'attraversare il canale di Sicilia quando le acque erano notevolmente più basse, maggiore la superficie terrestre emersa e inferiori i mezzi tecnologici di cui poteva disporre. Si suppone che i navigatori Punici incagliassero volontariamente le loro navi nelle secche del canale quando venivano seguiti dai Greci e che disponessero di una vera e propria assicurazione di Stato che li avrebbe ripagati dei danni. Così i Greci erano costretti a ritornare indietro e tutto ciò spiegherebbe anche l'origine della storia di Scilla e Cariddi, magari una favola destinata a bloccare ai Greci l'altra via di accesso all'Oceano Atlantico.

Sembrano solo belle fiabe ma in realtà l'inchiesta di Frau è basata sull'esame di validi documenti storici e sulla correlazione che il giornalista fa tra di essi; non a caso questa teoria sta guadagnando spazio nel mondo accademico. Se volete saperne di più leggete il libro oppure cliccate qui. Oppure...


Continua...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Conoscevo quest'affascinante teoria.
Ci fa piacere aver trovato nuovi blogger che amano e descrivono l'isola, tra le più belle del mondo..!
A rileggervi...

Anne & Lorenzo

Unknown ha detto...

E' difficile non amare l'isola se la conosci e io la conosco perchè ci sono nato. Sto imparando però a conoscerla ancora meglio e continuerò a scrivere qualcosa sulle affascinanti teorie che cercano di spiegare chi erano i Nuragici. Tornate presto