giovedì 3 maggio 2007

Guardiamo al futuro ma ricordiamo il passato

Negli ultimi cinque anni ero solito, insieme con amici, ricordare il primo maggio con un carosello per le vie del paese in cui vivo. Niente di che, giro in macchina con le bandiere rosse. Ma quest’anno qualcosa è cambiato. Il giro per le strade l’ ho dovuto fare da solo e leggevo negli occhi dei miei “compagni” che non era più il tempo per queste cose.

Stupidate!

Festeggiare il primo maggio per me ha un significato profondo.

Oltre a ricordarci di tutti coloro che con la propria lotta hanno contribuito ad ottenere risultati concreti per il miglioramento delle condizioni di lavoro dovrebbe farci pensare a ciò che c’è ancora da fare.

Penso a tutti quei ragazzi che come me sono in cerca di un lavoro. Lavoro che non sia precario e mal retribuito (a volte dovendo pure ringraziare chi ci da questo lavoro precario e mal retribuito).

Penso a tutti i lavoratori che muoiono lavorando per la totale mancanza di rispetto delle minime norme di sicurezza (questo primo maggio era dedicato alle morti bianche).

Penso a tutti i lavoratori dei paesi in via di sviluppo in cui è inimmaginabile parlare di diritti dei lavoratori.

Ancora?

Ritengo possano già bastare questi semplici motivi senza alcun bisogno di ulteriori argomentazioni e grafici e cifre, per ricordarci che il primo maggio è una festa sempre attuale e viva.

Ma così non è per tutti.

Non cambierò niente girando in macchina con una bandiera rossa ma riterrei già un successo strappare una riflessione a chi mi incrocia per la strada.

“Questa festa è una gran festa, non ce l’ hanno regalata su teniamo alta la testa noi l’abbiamo conquistata”.

Lo dice anche una canzone e sarebbe stupido snobbarla o dimenticarla perchè si ritenga che non sia più il tempo per queste cose.



Tore

1 commento:

Anonimo ha detto...

Good words.