domenica 2 marzo 2008

Dio è potere

Le gerarchie vaticane sono molto attive nel corso di questa campagna elettorale e sembrano avere come principale obiettivo quello di erogare l'elettorato cattolico del Pd e di spezzare il percorso verso una coscienza critica della comunità dei fedeli.
La Santa Sede ha sempre avuto una naturale vocazione per le forze politiche autoritarie o conservatrici. Appoggiò il regime fascista e nell'Italia repubblicana ha sempre spinto per alleanze della Dc con i partiti di destra pur di non cedere all'avanzamento delle forze progressiste. Per tener fede a questa tradizione, in questo primo scorcio di campagna elettorale Dino Boffo, il direttore di Avvenire, sostiene la necessità dell'esistenza di una forza politica di tradizione cristiana, poi scatena una dura reprimenda nei confronti di Veltroni che candida Umberto Veronesi e apre le porte ai radicali. Arrivano anche le accuse di Famiglia Cristiana secondo cui "questo Pd è un pasticcio veltroniano in salsa pannelliana" e sempre Boffo invita Ferrara a desistere "nella sua lodevole iniziativa che rischia di sottrare voti a liste storicamente già affermate, dove la presenza dei cattolici è collaudata". Da non dimenticare poi l'intervento a gamba tesa di qualche settimana fa di Ratzinger che denunciò il "degrado in cui versa la città di Roma".
Stavolta mi pare innegabile che vi sia una precisa strategia politica, una netta ingerenza di un gruppo di potere sostenuto con fondi pubblici nella vita politica repubblicana. Un istituzione con un ordine autoritario cerca di esercitare potere in un' altra istituzione a ordinamento democratico e pare aver fatto una scelta precisa verso quelle forze politiche che sostengono soluzioni autoritarie e il controllo coatto della masse.
Il Vaticano appare spaventato dalla scelta che oggi il sistema politico sta imponendo agli elettori, e quindi anche ai cattolici, tra due candidati che sembrano non avere intenzione di prendere ordini da Oltretevere. Il 13 aprile potrebbe segnare l'inizio di una nuova stagione nel rapporto tra lo Stato e la Chiesa e di un periodo di irrilevanza per il cattolicismo. Quasi si rimpiange il Partito Comunista.
Noi siamo i sacerdoti del potere. Dio è potere.
Fino a questo momento per te potere è solo una parola
ma è bene che adesso ti faccia un'idea più precisa
di che cosa sia veramente.
(...)Il potere è il potere sugli esseri umani:
sul corpo, ma soprattutto sulla mente.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sono annotato le parole di don Gelmini, quando ha detto che il Vaticano non è un centro spirituale, ma di potere.

Non ho simpatie particolari per l'ex sacerdote, e non so se sia una frase dettata dalla situazione o maturata nell'esperienza pastorale. Di certo è una frase pesante, che sorprendentemente ha avuto poca eco.

Al di là di questa frase, lo spirito del Concilio va riducendosi vieppiù. Ma per i cattolici come me che hanno a cuore le sorti della Chiesa dell'umiltà, è proprio ora che bisogna impegnarsi di più dentro la Chiesa. Proprio per questo io mi iscriverò all'Azione Cattolica.

Unknown ha detto...

Lodevole inno. Ma non so se sia relamente possibile una riforma delle istituzioni vaticane che venga dal basso. D'altronde la loro esistenza è dovuta a una gestazione del potere per delega divina che risale ormai al Medioevo. Questo era il vero fondamento del potere anche per gli altri regnanti d'Europa. Sembra che il Vaticano sia rimasto fermo a quei tempi.

Anonimo ha detto...

Avevo sperato in Ratzinger come Papa di un nuovo evangelismo. Quando ho visto che tornava al berrettino rosso, mi sono reso conto che avevo tifato per la persona sbagliata, al di là dell'apprezzamento per la figura del teologo.

Inutile negare che la palla passi dal centro del Vaticano. Oggi la curia romana, che era stata messa a tacere dai papi del Concilio, attraverso Ruini ha ripreso vigore, quella stessa che, come dicevi tu, ha avuto in mano le sorti del potere fin dal Medioevo.

Io non ho la presunzione di cambiare la Chiesa, ma per definirmi pienamente cattolico ho bisogno di vivere un'esperienza da dentro. Sperando che in quest'esperienza possa dare un modello alternativo.

Unknown ha detto...

Ma cosa significa essere cattolico? Riconoscere il ruolo guida dell'istituzione vaticana nello stabilire come sì può essere fedeli al Vangelo. Questa è la contraddizione che lo rende incompatibile con i sistemi democratici e più in generale col pensiero illuminista e i propositi della Rivoluzione Francese che hanno affermato il diritto all'autogoverno.

Anonimo ha detto...

Diciamo che Cristo aveva posto le basi in Pietro per una guida; la Chiesa era la comunità dei fedeli. Il Vaticano ha trasformato il concetto di guida in quello di capo, riducendo la Chiesa nell'istituzione temporale della gerarchia romana. Essere guida dei cattolici è cosa diversa dall'essere capo dei cattolici.

Io non credo nell'autodeterminazione del fedele come nella religione luterana (non c'è omelia, ognuno riflette sul testo autonomamente), ma non posso neanche credere che il fedele sia un utile idiota.

Anonimo ha detto...

Infatti, nel momento in cui riconosci che l'uomo è dotato di ragione oltre che di fede, tu riconosci la facoltà che l'uomo possa ricercare la verità autonomamente (anche se non indipendentemente) al di fuori dell'accettazione supina di concetti imposti di valori cristiani.