lunedì 15 ottobre 2007

Solo 3,4 milioni di voti

La mattina del 14 ottobre ho girato un paio di seggi nella mia città e con stupore ho visto con i miei occhi la gente fare la fila per votare. Temevo che sarebbe stato un flop in un periodo caratterizzato da movimenti politici guidati dai comici e da un governo che dà cattiva mostra di sé e da elezioni primarie comunque abbastanza rigide, non abbastanza aperte secondo le aspettative. Mi sbagliavo.
Tre milioni e quattrocentomila votanti. "Solo" tre milioni e quattrocentomila. Molti di meno rispetto agli undici milioni che votarono per L'Ulivo alle elezioni politiche del 2006 e meno dei quattro milioni che votarono alle primarie del 2005. Ma non sarebbe onesto non considerare le diverse condizioni di voto. Le politiche hanno sempre un altro richiamo e un altro valore, diversa è la capacità organizzativa: il Comitato 14 ottobre non ha certamente le stesse possibilità del Ministero dell'Interno e le votazioni si svolgevano solo nella giornata di domenica e fino alle 20 e non fino alle 22. Non si eleggeva poi un governo.
Rispetto alle primarie del 2005 stavolta votavano gli elettori di un solo partito per sceglierne la leadership e non per scegliere il candidato a governare di una intera coalizione. Se consideriamo elettori dell' Ulivo il 75% dei votanti per Prodi a quell'elezione, escludendo quindi coloro che votarono per Bertinotti, Mastella, Pecoraro Scanio, etc; abbiamo una base di partenza di 3 milioni di ulivisti. Oggi sono diventati 3,4 milioni e c'è da gioirne; nel 2005 ebbe notevole peso l'ondata di indignazione antiberlusconiana nel determinare il successo di quella votazione.
Qual'è il senso di questo risultato? Il primo è che gli italiani dimostrano di avere grande voglia di civismo, grande voglia di partecipare alle scelte democratiche ogni qualvolta che gli si offre questa opportunità E' un segnale che tutte le forze politiche, non solo il Pd, dovranno tenere in considerazione. E' un fattore che può contribuire alla democratizzazione del nostro Paese, che può rigenerare la nostra classe politica, il modo di fare politica; e chiunque si professi democratico non può che ammetterlo.
Il secondo è che il progetto politico presentato dal Pd piace a buona parte degli italiani del centrosinistra. Piace perché è un partito a vocazione maggioritaria( gradimento già espresso dagli italiani con i referendum di inizio anni 90), perché è un partito che vuole assumersi la responsabilità di decidere, nel bene e nel male, le sorti del Paese e di assumersi tutte le responsabilità di fronte agli elettori, perché è un partito che lavorerà per costruire un comune senso di appartenenza a una comunità e non per distruggere e per costruire steccati di classe e ideologici. Per quanto riguarda la natura e i valori di fondo di questo partito bisognerà valutare i voti presi dalle varie liste come " A sinistra " o "I coraggiosi".
In Sardegna 90 mila votanti rispetto ai 118mila delle primarie 2005, vince Cabras, con più seggi e più voti e dimostra la voglia tra gli ulivisti sardi di un partito forte e organizzato e non un comitato elettorale stile Forza Italia come sarebbe piaciuto a Soru. Comunque anche le liste soriane reggono allo scontro e il voto rimane incerto fino alla fine: da oggi ci sarà da lavorare per costruire un progetto comune.

1 commento:

Unknown ha detto...

Rettifico, 110mila votanti in Sardegna