venerdì 15 giugno 2007

Unipol: politica e affari

Recentemente è uscito il Libro "La casta-Così i politici italiani sono diventati intoccabili" di Sergio Rizzo e Gianantonio Stella. Ha suscitato notevoli polemiche e, come accade in questi casi, ha avuto grande successo. Perché tutto ciò? Gli avvenimenti dell'ultima settimana sono la risposta: politici che si lamentano per l'assenza del gelato nella buvette del Senato, politici che si fingono malati per superare i blocchi stradali a bordo di un' ambulanza, politici che chiedono a gran voce il diritto alla privacy per impedire ai cittadini di sapere quali sono i loro loschi affari. E sì, quando si tratta di difendere i loro interessi e i loro privilegi i nostri politici marciano compatti, non c'è destra o sinistra che tenga, quando invece si parla dei problemi degli italiani si dividono il più che possono per proteggere il loro preziosissimo bacino elettorale, fonte dei loro privilegi di casta. Fino a qualche minuto fa guardavo Omnibus su La7 dove c'era un fronte unico a difesa di questa teoria: Fabrizio Cicchitto, deputato di Forza Italia; Guido Salvi, senatore ulivista e un giornalista di Mediaset; il tutto legato alla vicenda Unipol e alle intercettazioni della magistratura. Non si può invocare la privacy quando i politici si occupano di questioni che riguardano tutti i cittadini, credo che a tutti gli elettori di sinistra interessi molto capire cosa D'Alema e Fassino stessero combinando in quei giorni. Se un D'Alema afferma che un azionista di BNL, che fa parte dell'Udc, è disposto a favorire la scalata Unipol e lo stesso D'Alema afferma che lo fa perché ha interesse ad avviare un tavolo politico, se Consorte chiama D'Alema riferendogli di avere bisogno di soldi per continuare nella sua azione, se Consorte ritiene importante la scalata alla BNL a un anno dalle elezioni, se Latorre chiama Ricucci "compagno", se Fassino incontra Abete, presidente di BNL e nel mentre chiede a Consorte cosa deve dirgli, allora non si tratta di una questione privata, ma di una questione politica oltre che morale. Cioè fino a che punto un leader politico può intessere relazioni di tipo finanziario e governare seguendo interessi di questo tipo a discapito degli interessi di chi li vota? Forse la democrazia e il principio "una testa , un voto" sono un' utopia, ma il problema per D'Alema e compagni é che coloro che li votano in questo sogno ci credono ancora e grazie alle intercettazione oggi sappiamo che abbiamo puntato sul cavallo sbagliato. E' fin troppo ovvio che l'altra parte politica oggi difenda questi signori e parli di garanzia, perché se riuscissero a creare un blocco "garantista" allora tutti potremo dimenticarci dei loro malaffari e anzi, considerarli come una cosa lecita e utile, si rafforzerebbero nei loro privilegi. D'Alema e Berlusconi arrivano a difendersi a vicenda. La casta cerca quindi di farsi scudo e di difendere le proprie posizioni e spinge per una legge che ponga fine alla diffusione dei contenuti delle intercettazioni. Cercano di porsi, insieme a tutta la classe dirigente di questo paese su un piano di impunibilità, non dimentichiamo che grazie alle intercettazioni ci sono state "calciopoli", "bancopoli", "valletopoli", cioè fenomeni di malcostume e di malaffare finalmente sputtanati di fronte a tutti gli italiani.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai centrato il punto della vicenda: quando si tratta di difendere privilegi e i propri affari, non c'è ideologia che tenga, destra e sinistra vanno a braccetto. I due schieramenti, pardon i due comitati d'affari, con le loro capillarizzazioni sul territorio, fanno un unico blocco che ormai molti cittadini hanno imparato a conoscere.
Non ancora in modo sufficiente per mandarli al diavolo, ma siamo sulla buona strada.

Anonimo ha detto...

il libro è molto interessante, piuttosto deprimente. non capisco come non sia ancora scoppiato un casino, un VERO casino.

comunque hai ragione, quando li ho votati l'ultima volta, ancora ci credevo e invece ho puntato sul cavallo sbagliato.
ma se i cavalli nuovi non ci sono, come si fa?

p ha detto...

"allora non si tratta di una questione privata, ma di una questione politica oltre che morale"

io credo che i politici, ormai identificati con la parola "casta", non abbiano questioni morali e/o politiche e/o pubbliche. hanno solo questioni private.

ogni ricaduta sul pubblico e' un inevitabile effetto collaterale.

Vaxgelli ha detto...

Qui i cavalli sono tutti sbagliati, bisogna solo cercare di trovare quello "meno peggio".

E comunque uno non può scegliere un cavallo che abbia le idee che fanno a pugni con le proprie.

Purtroppo la Politica italiana è una casta privilegiata, e difficilmente la situazione cambierà in poco tempo. Anzi, forse non cambierà mai.

Unknown ha detto...

e sì poldone, pare proprio che oramai il loro unico obiettivo sia solo quello di conservare le proprie posizioni o di estenderle, sembra quasi una grande partita a risiko dove la conquista di nuove posizioni permetterà di ingrossare le armate e conquistare nuove posizioni, un circolo vizioso.

Anonimo ha detto...

Per anni "democraticamente" la sinistra ha pensato che la moralità fosse tutta a sinistra e che bastasse distruggere la destra per avere un paese pulito. Possiamo anche pensare che Biancaneve non abbia mai scopato con il principe azzurro (che volgarità!) e che esista Nembo Kid. Ma non è così, questo è quello che grandi massacratori di italiani hanno voluto farci credere per puro proselitismo politico con una demagogia che nulla di onesto aveva. Loro vivevano bene con la scusa che rappresentare il popolo chiedeva un certo decoro e utilizzo di mezzi che il povero operaio poteva solo sognare. Anche Marat, Robespierre e Danton vivevano molto meglio dei popolani a cui dicevano di voler migliorare lo status (mediante taglio di varie teste). Il povero coltiva sempre la speranza di migliorare e qualcuno utilizza la sua speranza con motivazioni ideologiche per dominare gli altri e vivere meglio la vita propria. Si dice anche "cavalcare la tigre". Anche in questo non c'è onestà nè tanto meno morale. Oggi la sinistra si trova davanti a questa realtà scioccante: anche lì ci sono i disonesti. Si pensava per secoli che bastasse vestire un abito da prete per essere onesti.Altro tabù infranto. Sta alle nuove generazioni di smettere di credere che l'avversario abbia sempre torto e che tutto il marcio sia suo appannaggio solo. La democrazia ci impone di accettare chi ha idee diverse dalle nostre e di pensare che il dogma non ci arricchisce mentalmente. L'accettazione supina di qualsiasi dogma è atrofia mentale.
GIGAS

Anonimo ha detto...

PS
Dimenticavo: Macchiavelli è nato da questa parte delle Alpi. Io lo trovo meglio di Voltaire.
GIGAS