martedì 17 luglio 2007

Delle giovanili di partito

Esistono due scuole di pensiero sulle giovanili di partito. Una, la maggioritaria, ritiene che abbiano la loro utilità nel permettere ai giovani di formarsi politicamente e di "giocare" a fare politica; avvicinano altri giovani e rappresentano le problematiche specifiche di una generazione. L'altra la considera un limite all'azione politica dei giovani: un luogo dove rifugiarsi e ghettizzarsi, un luogo utile più che altro agli adulti nel tenere a freno gli ardori giovanili.
Per i giovani è difficile comprendere l'utilità e la necessità dell'impegno politico perché per natura non abituati a programmare, a pensare al futuro; soprattutto in una generazione viziata e abituata a tutti i confort e sottoposta a un incessante bombardamento mediatico che li invita a preoccuparsi unicamente del loro look. Aggregare quindi queste forze fresche può essere utile a creare contatti e relazioni che si svilupperanno nel tempo, ad avvicinare lentamente i giovani al mondo della politica, a prepararli alle insidie che nasconde, alle invidie, alle tensioni, alle ambizioni che inevitabilmente l'esercizio del potere comporta.

Per contro bisogna dire che spesso e volentieri essere "giovane" diventa un etichetta e un limite. Se sei giovane puoi aspettare, se sei giovane devi ancora crescere, non sei maturo, quindi devi rimanere in panchina. "Il tempo è dalla tua parte", "il futuro è vostro", ma spesso al futuro bisogna iniziare a pensare da subito e quando si inizia a farlo è troppo tardi.

La giovanile serve ai partiti per formare una classe dirigente che cresca "giocando" o è un efficace organizzazione in grado di rappresentare una categoria sociale e di raccogliere consenso politico? Nel primo caso la considero inutile, anzi un limite alle forze fresche di esprimersi: Gramsci e Gobetti non ebbero bisogno delle giovanili per emergere nello scenario politico. Nel secondo caso invece la considero qualcosa che manca, incapace di sviluppare nei giovani una coscienza politica, qualcosa di cui al giorno d'oggi si sente una forte necessità, giovanili o non giovanili di partito.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Se funziona è una buona palestra. Certo, poi ci sono quei giovani che cedono alle lusinghe della cooptazione. Un bel posticino per il proprio culetto non si rifiuta mai... scherzi a parte, la si vede come funziona dalle prime mosse. Se non va, non va.

Anonimo ha detto...

Per esperienza devo dire che i gruppi giovanili, in particolar modo nel mondo universitario, giocano a fare politica, ma la politica sporca, quella dei loro padri. La politica delle poltrone e la politica dei posti ben remunerati. Nella mia breve esperienza politica all'università, in un gruppo indipendente, sono rimasto molto deluso dai politici del futuro, che sono uguali o peggiori dei loro padri. Ho visto bandi truccati in favore di compagni o camerati, ho visto gare d'appalto assegnate ad amici di partito, ho visto gente che viveva nella più perfetta impunità, ho visto liste scambiarsi favori per mantenere sempre il potere. Purtroppo è brutto dirlo ma il buono sta solo nella cosiddetta società civile. Non se ne abbia chi è iscritto ai gruppi giovanili e lo fa perché ci crede realmente, ma lo invito a guardarsi intorno

Unknown ha detto...

Dissento Paolo. La battaglia si combatte sul campo, se la politica o la società politica non ci piace, dobbiamo metterci la pazienza e il coraggio per cambiarla, impegnarci in prima persona. Per pulire la merda bisogna sporcarsi le mani, non si può pulire stando a guardare.

Laura Marcucci FVG 2013 ha detto...

non ho mai creduto nella distinzione con la società civile

probabilemnte anch eperchè la società civile che ho conosciuto nei miai anni di militanza... in fondo fa politica da molto più tempo di me!!
:-D

detto questo
faccio parte della isnistra giovanile da 3 anni
e non posso che parlarne bene

umanamente e politicamente

per far funzionare le cose
per farle funzionare bene però
ci vuole un gran lavoro
un gran lavoro in prim apersona
altriemtni sì... altrimenti è oslo una questione di potere

Unknown ha detto...

o compagna, ma di dove sei? tanti saluti dalla federazione di cagliari